Commento su 1Cor 1,3-9

Monastero Domenicano Matris Domini

I Domenica di Avvento (Anno B) (3 dicembre 2017)

Collocazione del brano

Il brano della lettera di Paolo scelto per questa domenica fa parte dell'apertura della prima lettera ai Corinti, che contiene l'indirizzo e la formula di saluto. Quest'ultima è notevolmente ampliata. Paolo afferma di essere molto contento della comunità di Corinto e dei motivi di questa sua gioia. Lo sguardo di Paolo è rivolto al passato, come la comunità ha accolto la parola di Dio, al presente: la comunità è ricca di carismi, e al futuro: aspetta il giorno del Signore Gesù Cristo.

Lectio

Fratelli, 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Sono queste le parole che si trovano solitamente nei formulari di apertura delle lettere. La grazia è il dono di Dio, la comunione con Lui, la pace è la pienezza dei beni del Signore, quella che tutti gli israeliti si auguravano con il saluto shalom. Questi doni vengono dal Padre e dal Cristo.

4Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù,

Paolo è contento perché la comunità di Corinto ha ricevuto questa grazia, la possibilità di vivere nella comunione con Dio, tramite Cristo. É una grazia che hanno ricevuto tramite la predicazione di Paolo.

5perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.

La comunità di Corinto, come si legge poi nella lettera a lei destinata, ci teneva molto ad avere la conoscenza di Dio, la capacità di comprendere e di annunciare. Questo però dava origine a vanagloria e a problemi che Paolo affronterà nel corso della lettera. Qui però afferma implicitamente che queste sono cose buone, sono una ricchezza di cui la comunità di Corinto può essere fiera.

6La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente

Essi sono stati saldi anche nella fede. Infatti hanno mantenuto salda in se stessi la testimonianza di Cristo che Paolo aveva donato loro con la predicazione.

7che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.

Quindi ai Corinti non manca proprio niente. Hanno il dono della fede, questa fede è salda in loro. Hanno anche i doni della parola e della scienza, cioè conoscono approfonditamente ciò a cui hanno aderito con la propria fede. Sono ben equipaggiati per affrontare intensamente, con desiderio la rivelazione di Gesù Cristo e infatti stanno attendendo il momento del suo ritorno.

8Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.

Ma è Gesù che li sta mantenendo saldi in questa fede, perseveranti nell'attendere il giorno in cui egli si manifesterà.

9Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

E questa loro attesa non sarà delusa, perché Dio è fedele e ha chiamato i Corinti ad essere in piena comunione con Gesù Cristo, Signore della nostra vita.

Questa introduzione alla prima lettera ai Corinti è dunque un vademecum per la comunità cristiana di tutti i tempi. Grazie alla predicazione e ai doni di Dio non gli manca niente: ha una fede forte che gli permette di sostenere le fatiche della vita; ha il dono della parola e della scienza per conoscere la sua dignità e ciò che è chiamata a vivere; attende con desiderio la rivelazione definitiva di Gesù. Questa sua attesa non sarà vana poiché Dio è fedele.

Meditiamo

- Mi capita mai di rallegrarmi di avere aderito a Gesù Cristo con la fede?

- Conosco abbastanza bene gli elementi su cui si fonda la mia fede?

- Sto attendendo il ritorno del Signore?