PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Siamo tutti incinti

don Luciano Sanvito

II Domenica di Avvento (Anno B) (04/12/2005)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Il Natale che si avvicina ci propone oggi una figura debole umanamente, ma forte nello spirito, per richiamare noi stessi a riprenderci l'energia vitale che racchiude la nostra umanità: quella personale, sociale, morale e spirituale.

Il Natale che si avvicina ci avvicina così allo spirito pasquale, attraverso l'augurio che viene fatto a ciascuno di noi di schiudere se stesso al mondo, evitando la tentazione del natale consumistico che ci spinge a chiudere noi stessi nel piacere della festa, dimenticando il mondo reale.

Il Natale che si avvicina, ci dice il vangelo, non è una festa, non è una occasione, ma una dimensione personale: di noi stessi, dell'altro che in noi si fà: entra nel nostro vivere; del mondo che in noi si incarna anche oggi, sempre più, in quello che è il nostro cammino quotidiano.

In questo senso, il messaggero/richiamo/segno che il brano evangelico ci propone ci invita a renderci conto che tutti noi siamo incinti, cioè chiamati a vivere l'esperienza della vita gravida che nell'attesa rende sempre più concreta la presenza sofferta e gioiosa di una vita che avviene in noi sempre più profondamente, e siamo chiamati a testimoniare ed esprimere fuori di noi.

Il Natale è prettamente e profondamente pasquale nel suo orientamento, perché entrando come seme nel nostro intimo, ci svincola anche dall'intimismo, grande pericolo del presente, attraverso il passaggio dalla gravidanza al parto, al generare fuori da noi ciò che viene dallo spirito del Natale in noi radicato come un dono, per noi, per gli altri e per il mondo.

Il brano del vangelo odierno propone, attraverso la forza e la debolezza della profezia, l'autenticità del Natale, spazzando via ogni inquinamento, ogni compromesso, ogni ambiguità fatta dall'uomo.

Ciascuno di noi, incinto di questo Natale, deve ricordarsi che la vita è dono e mai un possesso, e che il mistero che si avvera in noi procede solo a condizione di rispettare noi stessi come il grembo dove con debolezza e forza la verità nasce nella nostra umanità.

 

Ricerca avanzata  (53933 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: