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TESTO Commento su 2tm 4,10-11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

S. Luca evangelista (18/10/2005)

Brano biblico: 2tm 4,10-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-9

1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

Dalla Parola del giorno

Carissimo, Dema mi ha abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me.

Come vivere questa Parola?

Nell'epilogo della seconda lettera a Timoteo, l'Apostolo Paolo, ormai anziano, vicino alla morte e in catene per Cristo, scrive una sorta di post-scriptum, consegnando al cuore del discepolo amato un grappolo di notizie personali, soprattutto di nomi, vicende, rivelatrici della sua acuta sensibilità ferita ma, al contempo, pacificata nel perdono e nella fiducia.

Dema, Crescente, Tito, Marco, Tichico, Carpo, Alessandro: tutti in qualche modo si sono allontanati da lui, o per adempiere al ministero o per vigliaccheria o addirittura per interesse personale. Ora a Paolo, nel tetro carcere di Roma, non resterebbe che la solitudine l'ingratitudine e l'indifferenza se non ci fosse Luca. "Solo Luca è con me" – scrive. Solidale, aggiungiamo noi. Solidale discreto e vicino alle sofferenze dell'Apostolo che ha combattuto la buona battaglia della fede ed ora si appresta a ricevere la corona della gloria che Dio ha promesso a quanti hanno dato tutto per Lui.

Oggi, nella festa dell'evangelista Luca, è bello fare memoria di questa sua presenza premurosa accanto all'anziano "testimone di Cristo". Un'esortazione per ognuno di noi affinché sappiamo cogliere e apprezzare il dono fiorito e sempre verdeggiante di coloro che hanno intessuto di fedeltà a Dio la loro vita, facendo esperien-za del Suo indefettibile amore nel correre degli anni. Degli anni e della gioia di stare con Lui. Come Luca, contempliamo nella canizie luminosa di questi uomini e donne di Dio la bellezza della nuzialità consumata nella dedizione alla causa del Regno.

Nel mio rientro al cuore, oggi benedico Dio per loro e chiedo il dono della fedeltà, per sempre, in perenne giovinezza, perché alla fine della vita possa dire anch'io:

"Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi" (Is 38,3).

La voce del patrono d'Europa

Se gli occhi del Signore scrutano i malvagi e i buoni, se dall'alto del cielo il Signore guarda continuamente ai figli degli uomini, per vedere se "esista un saggio, se c'è uno che cerchi Dio", bisogna concludere, fratelli, che in ogni ora dobbiamo essere vigilanti.
Regola di San Benedetto

 

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