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TESTO E' lecito o no?

Monastero Janua Coeli  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2005)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Quante volte nella Scrittura ricorre la domdanda: È lecito o no. Porsi domande è utile per ogni creatura umana, perché non si può vivere alla giornata senza conoscere il senso di ciò che si muove in sé e attorno a sé. Ma quando volte sono sincere le nostre domande? Non hanno il più delle volte il profumo della tentazione? Quasi insopprimibile diventa il desiderio di mettere alle strette il Signore e si vanno a cercare appigli ovunque pur di non ascoltare la vita con tutte le esigenze insopprimibili. Come si fa a chiedere se è lecito o interrompere volontariamente una gravidanza? Che tipo di risposta si pretende da Dio? la gravidanza è il processo vitale per eccellenza. Può un grembo chiamato ad essere la prima culla e il primo abbraccio dell'essere vivente diventare culla di morte? La domanda non si pone tanto è scontata la risposta. Allora perché si continua a pretendere risposte? Forse perché ci si vuole sentir dire: Non ti è lecito! Tutto ciò che viene da Dio porta già con sé risposta. Che l'odio non sia lecito non questione di scelta, si esclude da sé dall'essere uomini, esseri dialogici per eccellenza, capaci di costruire relazioni volte al maggiore conseguimento del bene. Ma allora si può sapere cosa cerca l'uomo con le sue domande? Si attende che Dio risponda: Tutto ti è lecito, e poiché tu sei stato da me chiamato a governare l'universo, sta a te dettare le leggi che vuoi. Ma se il Signore può dirti: "Tutto è lecito!", subito aggiunge: Ma non tutto è utile! Ed è vero, tutto è lecito! Ma non tutto edifica. Quindi nessuno cerchi l'utile proprio, ma quello altrui (1 Cor 10,23-24). E qui cominciano i guai della liceità, perché l'utile altrui spazza via la domanda e chiede di rimboccare le maniche della propria vita per iniziare a essere risposte autentiche di amore.

E' lecito o no?

MEDITAZIONE
Domande

È lecito o no? Bella domanda... è la domanda tipica di chi non ha alcun interesse per la verità, ma cerca di cogliere in fallo chi è chiamato a rispondere. E questo la dice lunga sulle modalità del mondo di oggi. È lecito ai divorziati fare la comunione? Se no, perché... ma non è giusto... la Chiesa è troppo rigida... Malizia e tentazione, ipocrisia... Non bisogna aver paura di rispondere alla maniera di Gesù: Ipocriti, perché mi tentate? È evidente la risposta... Vuoi divorziare? Fallo, ma non pretendere – oltre che scegliere quello che più ti sta bene - che Dio sia d'accordo con te. Risponderebbe Elia: Perché zoppicate su due piedi? Se Dio è Dio, seguitelo. Se il vostro pensiero è il vostro Dio, seguite lui!

Chiave di lettura

È terribile la malizia e l'ipocrisia dell'uomo di fronte alla chiarezza di Dio. Gesù riduce al silenzio farisei e dottori della legge, semplicemente riflettendo su ciò che è stata la storia dei padri in rapporto a Dio. Di fronte alla verità due sono gli atteggiamenti di fondo: riconoscere e cambiare lente di discernimento oppure ritirarsi, non solo chiudendosi nelle proprie giustificazioni, ma cercando cavilli per impelagare chi ha osato svelare il vero su di noi. Addirittura si cercano alleati per trovare insieme capi di accusa tali da eliminare la causa dell'affronto. Chi non vive la verità di sé non si presenta: manda i propri adepti, ben protetti dalla divisa della propria sicurezza; e il modo di approcciarsi è quello dell'adulazione, del fare buon viso a cattivo gioco per non compromettersi apertamente. In quell'adulazione c'è comunque la verità, e questo comporta inverosimilmente più responsabilità per chi la commette: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere...» Se si fossero fermati qui sarebbero stati encomiabili. È tutto vero quello che si dice nella premessa, quando l'intento "malizioso" è nel dopo. Per fare un esempio: se voglio che tu ti faccia male, ti nascondo dei chiodi in un panino. Per farti mangiare il panino, te lo presento ben farcito, pane fresco e companatico eccellente... L'insidia sta in quel: È lecito o no? Gesù risponde alla malizia più che alla domanda e prima ancora risponde alla premessa. Gli hanno detto che parla secondo verità e che non guarda in faccia a nessuno perché non ha soggezione di alcuno? Bene. Sia così. «Ipocriti, perché mi tentate?» Gesù però non si ferma alle parole, va alla vita. E questa è una discriminante sempre valida per ogni situazione: la realtà è l'ultima parola sull'uomo e sulle sue domande, sempre! Tributo a Cesare? Cesare non è presente, il tributo sì. Partiamo dal tributo. Come è fatto? Immagine e iscrizione di Cesare. Risposta: Se sul denaro c'è la sua immagine, vuole dire che è sua. E allora rendiamogliela, perché gli appartiene, è fatta per tornare a lui. Nel vangelo non è scritto, ma potremmo continuare. Dio? non è prendete, ma il Figlio sì. Partiamo dal Figlio. Come è fatto? Immagine e iscrizione dell'uomo. risposta: Se sul volto di Cristo c'è l'immagine di Dio, e quel volto è il volto di un uomo, vuol dire che è Suo. E allora rendiamo a Dio la sua immagine, l'uomo! Perché gli appartiene. Tornando alla domanda tranello: è lecito o no? Non c'è opposizione tra le cose umane e le cose di Dio? Vanno semplicemente distinte e non asservite le une alle altre. A ognuno ciò che di diritto gli spetta. L'unico primato è la storia che lo determina. Chi è prima? Cesare o Dio? All'origine è Dio, perché anche Cesare è di Dio, quindi il tributo dato a cesare in realtà è dato a Dio. Paghiamo allora il tributo!

PREGHIERA

"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla (1 Cor 6,12)

CONTEMPLAZIONE

Tante storie per una moneta. La logica del possesso svilisce i pensieri e snatura gli affetti. La limpidezza dell'acqua che scorre a valle ci è data, ma se noi strada facendo incanaliamo le acque, deviandole dal loro corso, non possiamo poi pretendere di dissetarci a zampilli puri di onde cristalline! Se sentiamo il bisogno di chiudere un fiume in una bottiglia per portarcela via, non rimproveriamo il torrente perché non ci segue, piuttosto chiediamo al nostro buon senso di non allontanarci dalle rive della trasparenza che ci è largamente elargita. È lecito fare domande? Eccome! Ma che siano domande, non tranelli di tornaconti personali. Siamo onesti almeno con noi stessi, se non con gli altri e con Dio! Non raccontiamoci storielle... è lecito capire ma è non è lecito voler intrappolare la sapienza divina nelle nostre poltroncine di pensiero, collocate qua e là nella nostra giornata fatta di casalinghi orizzonti.

Per i piccoli

Come sempre Gesù è scomodo. Con una sua parola fa tacere quelli che si accostano a lui non come discepoli ma come persone che sanno di più... quando uno viene messo a tacere che fa? Complotta come vendicarsi, è il minimo. È quello che decidono i farisei insieme per prendere Gesù in castagna nei suoi discorsi. Gli fanno la ronda con parole vestite di miele, e poi gli fanno una domanda trabocchetto, ben studiata: Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?» loro si aspettavano che Gesù rispondesse di no. Perché Cesare era comunque un nemico di Israele. E invece Gesù è più intelligente di loro, perché conosce la cattiva intenzione che li porta fin lì da lui. E il trabocchetto ora lo mette lui. Porta un esempio molto pratico per far capire che lui non ha nemici, è come Dio. Cesare è un figlio di Dio anche lui, e allora se ci sono delle monete che portano il suo nome perché non ridargliele? Non esistono nemici tra i figli di Dio. Ricordalo quando senti in te dei sentimenti poco buoni nei confronti degli altri. Finché non fai entrare nel tuo cuore ogni persona come un fratello, non potrai essere veramente felice, sarai una moneta che circola tra le borse degli stranieri e non una moneta che porta l'iscrizione del cielo.

 

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