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TESTO Commento su Giovanni 6,35-40

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della III settimana di Pasqua (07/05/2003)

Vangelo: Gv 6,35-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

"E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno".

Come vivere questa Parola?

Questa pericope fa parte del grande discorso sul Pane della vita che Gesù tiene a confermare: un discorso sconvolgente che fa entrare nell'intimità dell'amore più profondo quanti credono in Lui, ma allontana altri. Quelli infatti che non arrivano a capire come sia Gesù stesso il Pane della vita perché egli lo identifica col suo corpo spezzato e col suo sangue versato, se ne vanno dicendo: «Questo linguaggio è troppo duro». In fondo è così sempre, nel nostro approccio con quello che il Signore ci dice esigendo una fede viva, operante nella carità dentro i nostri giorni. Sulle prime ti sconcerta: un pezzo di pane all'interno di una celebrazione eucaristica come può concretamente nutrire la tua vita spirituale?. Si tratta di capire che, dandoci quel Pane che è realmente il suo corpo di Risorto, Gesù mette in noi un dinamismo di "vita nuova" che non è condannata alla morte per sempre. Anzi è questo dinamismo che opererà la nostra risurrezione. La volontà del Padre è dunque per noi un progetto di salvezza, di risurrezione e di vita attraverso Gesù. Egli aveva detto: «Io sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà ma quella del Padre che mi ha mandato». Perfino nell'agonia aveva detto: «Non sia fatta la mia ma la tua volontà o Padre». La nostra speranza si radica qui: nutriti del Crocifisso Risorto possiamo scegliere il bene ed essere aiutati da Lui a compierlo, affacciati a quella balconata sull'infinito che è la nostra certezza di risurrezione.

Oggi, nella mia oasi contemplativa, ascolto la parola di Gesù chiedendo allo Spirito Santo di assimilarla a livelli profondi e di ruminarla come qualcosa che è intimamente legata alla mia vita: la qualifica motivando la mia fiducia in Gesù che dice: «Io offro la mia vita per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie ma la offro io da me stesso, perché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio» (Gv 10,17-19). E pregherò:

Cristo, mia speranza, Tu sei risorto, perché io nutrendomi del tuo essere Pane di vita, operi alla tua luce. Abilitami a donarmi senza conteggi e timore di morte. Aiutami a lasciar cantare in me prospettive di risurrezione.

La voce di un Grande Padre della Chiesa

Egli è il pane di vita. Chi mangia la vita non può morire. Andate a lui e saziatevi, perché egli è il pane di vita. Andate a lui e bevete, perché egli è la fonte.
S.Ambrogio

 

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