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TESTO Commento su Lc 9,33-35

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

II Domenica di Quaresima (Anno C) (17/03/2019)

Vangelo: Lc 9,28-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

“Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così venne una nube e li avvolse, all'entrare in quella nube ebbero paura. E dalla nube uscì una voce che diceva:” Questi è il Figlio mio, l'eletto, ascoltatelo”.”
Lc 9,33-35

Come vivere questa Parola?
E' da poco iniziata la Quaresima. Il cammino nel deserto che ci chiama alla conversione, all'essenzialità. Ma ecco che la liturgia ci raggiunge con la visione del Tabor. Ci dice che se poniamo gesti di conversione e di solidarietà, di rinuncia e di digiuno, di preghiera è solo per poter essere liberi interiormente e, così, vedere la gloria del Maestro. Gesù è trasfigurato, il suo volto, immerso nella preghiera, è raggiante. Ma i suoi più intimi dormono. I discepoli, qui come avverrà poi nel Getsemani, sono oppressi dal sonno. Per vedere la bellezza di Dio, invece, dobbiamo duramente lottare, combattere, restare svegli. “Oggi restare cristiani richiede uno sforzo immane, sovrumano, che solo lo Spirito ci permette di realizzare”. Difficilmente, nella vita di ogni giorno, ci è dato di poterci trasfigurare. I rapporti personali sono rapidi; rimangono non dette troppe parole d'amore. La natura viene continuamente derubata del suo splendore. La politica delude le nostre aspettative di giustizia e onestà. Tuttavia, qualche momento di Tabor l'abbiamo gustato. Avremmo voluto che fosse per sempre. Abbiamo sognato le “tende” della pace e della gioia. Ma Gesù ci invita a ridiscendere a valle, nella città, per regalare a tutti il segreto di una Bellezza che salva.

Durante la giornata, ripeterò spesso: “Signore, illumina su di me il tuo Volto!”.

La voce di un poeta
“Il volto di Dio che la mia oscurità desidera. Il volto di Dio chi me lo saprà dire? In quale secolo, in quale luogo troveremo quel volto. Il volto di Dio non ha luogo e non ha tempo. Il volto di Dio ha saputo dirmelo solamente un santo nel sorriso del suo ultimo addio.”
J. Vuaillat

Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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