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TESTO Volgiti a noi, Signore: in te speriamo (191)

don Remigio Menegatti  

V Domenica di Pasqua (Anno A) (24/04/2005)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (At 6,1-7) presenta la saggia decisione della comunità di Gerusalemme di fronte a un problema che rischia di dividerla: le vedove di origine greca si sentono trascurate nell'aiuto che la comunità offre. La scelta di sette collaboratori degli apostoli nel servizio ai poveri sottolinea il valore dell'annuncio della Parola di Dio, che rimane compito principale degli apostoli, e della carità, che viene affidato a questi nuovi ministri.

Il vangelo (Gv 14,1-12) ci riporta idealmente nel Cenacolo, nella sera di prima della morte di Gesù. È un momento di grande intimità tra il Maestro e gli apostoli, che assomiglia l'addio di un padre ai suoi figli. Gesù si presenta come l'unica via per giungere alla verità della vita, come il volto visibile del Padre. Attraverso Gesù possiamo incontrare Dio e diventare suoi figli, e così abitare per sempre nella casa di Dio, nel posto preparato per noi dal Signore risorto.

Salmo 32

Esultate, giusti, nel Signore;
ai retti si addice la lode.
Lodate il Signore con la cetra,

con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama il diritto e la giustizia,

della sua grazia è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore veglia
su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte

e nutrirlo in tempo di fame.

Il salmo invita quanti sono in comunione con Dio a lodarlo, usando strumenti musicali che accompagnano il canto. Il salmo diventa così condivisione della fede, annuncio della bontà di Dio e conferma della sua tenerezza verso gli uomini.

Dio viene presentato come chi usa giustizia e ama gratuitamente tutti gli uomini. Dio è fedele alle sue promesse, e la sua parola è sempre sincera. Il suo amore si manifesta come attenzione costante verso l'uomo, per accompagnarlo e sostenerlo, sia in questa vita, che oltre. Il Signore si prende cura dei suoi figli che manifestano fiducia nel suo amore e sanno vivere la sua parola. L'uomo, infatti, è chiamato a riconoscere e anche a imitare lo stile di Dio, collaborando con lui per manifestare la sua tenerezza di Padre, dando risposta a situazioni di necessità che si manifestano tra i suoi fratelli.

Un commento per ragazzi

Succede anche nei nostri gruppi, soprattutto associativi, quando si manifestano delle tensioni, alcuni esprimono delle critiche su ciò che si sta facendo, e serpeggia un certo malumore. Il rischio è che ci si allontani e si lasci ad altri la soluzione del problema o la gestione del gruppo. Siccome ci sentiamo protagonisti diretti delle attività e dell'andamento del gruppo decidiamo di parlarne chiaramente e cercare delle soluzioni. Spesso il tutto si evolve positivamente, con un chiarimento reciproco e la condivisione di scelte operative che giungono a risolvere il problema con nuove idee.

Per fare questo servono alcuni atteggiamenti quali sincerità, pazienza, capacità di ascoltare e capire le ragioni degli altri, obiettività, fiducia nel gruppo, costanza nel realizzare le proposte maturate insieme.

È un po' quello che capita alla prima comunità cristiana: i progetti erano bellissimi, le attuazioni un po' meno. Si parla di condivisone, di aiuto ai poveri, di amore reciproco...e si manifestano malumori per delle discriminazioni, che alcuni lamentano. Si tratta di ritrovare la strada giusta per non perdersi. Il dialogo porta alla fine alla soluzione del problema con "l'invenzione" di un nuovo ministero (= servizio) nella comunità. Gli apostoli si dedicano all'annuncio della Parola, mentre il servizio ai poveri è affidato a sette uomini scelti dalla comunità e su cui tutti invocano lo Spirito.

Avranno usato gli atteggiamenti che viviamo anche noi nel gruppo quando vogliamo risolvere le questioni.
In più avevano altri aiuti. Quali saranno questi aiuti?

Hanno ascoltato lo Spirito santo che ha "ricordato" loro le parole di Gesù, magari a partire dalle ultime: "Io sono con voi tutti i giorni", con cui assicurava che non li avrebbe mai abbandonati. Si sa bene che una valida guida è sempre importante, e risulta fondamentale soprattutto quando si ha l'impressione di aver perso la strada. Gesù stesso si è definito come la via che conduce alla verità e alla vita. Per uscire da questa strada cieca si tratta di imitare il suo stile. Nella cena pasquale, oltre alle tante parole di confidenza e alla preghiera intensa, Gesù compie anche un gesto che subito lascia meravigliati gli apostoli: lava loro i piedi insegnando così la gioia di mettersi a servizio di tutti. Inoltre assicura la presenza dello Spirito, colui che continua la sua opera di salvezza. Per la comunità era giunto il momento di verificare tutto ciò. Sperimenta così che accogliendo la forza di Dio si cambia in meglio la realtà.

Noi magari non ci troviamo davanti a scelte così importanti, anche perché molte delle cose sono già decise da altri.

Scopriamo però che non siamo soli, che il Signore ci accompagna veramente, è con noi e ci indica le strade migliori per giungere alla vera gioia, nostra e degli altri.

Non pensiamo di sentire voci strane, o che il Signore ci appai in sogno. Le sue parole le conosciamo e bene; i suoi discorsi li abbiamo sentiti tante volte. Come anche abbiamo sperimentato che nell'amore vero, nella ricerca del bene di tutti c'è la vera gioia.

Si tratta di fidarsi del Signore.

Un suggerimento per la preghiera

Signore, quando sembrava che anche i sogni migliori si debbano chiudere in poco tempo, che i fiori sbocciati nella primavera della comunità non possono giungere alla maturazione...allora chiediamo il tuo aiuto.

Tu sai far maturare il bene, e aiuti a cogliere i frutti che sono nati dalla tua Parola e dalla forza dello Spirito. Accompagni la comunità nei primi passi, e sempre; le insegni a fidarsi di te e a chiedere il tuo aiuto perché ci vuoi felici e collabori per realizzare i nostri sogni. Sei la via che conduce alla verità della vita: il tuo amore è per tutti, perché tu hai donato la tua vita per liberare ogni uomo dalla paura e dal peccato.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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