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TESTO Commento su At 13, 48

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (17/04/2016)

Brano biblico: At 13, 48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,27-30

27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

«Nell'udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero».
At 13, 48

Come vivere questa Parola?
Paolo e Barnaba sono inviati dalla Chiesa di Gerusalemme oltre i confini per portare l'annuncio della Resurrezione. Non è stato facile concepire questo progetto missionario. La saggezza di Barnaba è garanzia per contenere la stranezza di Paolo. Perché nonostante la buona prova di sé che Paolo dà, la prima comunità fa fatica a fidarsi di lui, un persecutore prima e dopo un grande predicatore. Le ragioni che soggiacciono al sì alla loro missione da parte della Chiesa di Gerusalemme forse ce le potremmo anche immaginare non solo come quelle evidenti dal racconto degli Atti, ma anche un po' meno nobili! Paolo è un soggetto scomodo, ragionare con lui è difficile, perché è un'altra la prospettiva da cui parla e altra è la teologia che anima la sua conoscenza e predicazione di Cristo. Ma la chiesa non era destinata ad essere solo identificabile con la comunità Gerusalemme e Barnaba e Saulo hanno davvero ricevuto un'investitura dall'alto. Le paure e le meschinità degli uomini sono sempre travolte, superate dalla grazia di Dio. Così l' andare di Paolo e Barnaba, al di là delle ragioni effettive che lo permettono, diventa la prima vera e propria evangelizzazione. La chiesa continua a generarsi da loro due secondo una nuova geografia che conosce confini lontani. In ogni terra nascono vocazioni ad amare Gesù, il suo Regno. La chiesa cresce e si fa casa della misericordia, si moltiplica e le sue porte non conoscono preclusioni. I pagani si rallegrano, credono e il loro cuore e la loro mente si trasformano ad immagine di Cristo.

Signore, oggi ci sono altri confini da superare. Non sono più geografici, ma ideologici. Se molti muri sono abbattuti dalla tua misericordia che, per mano di uomini di buona volontà, si manifesta nel mondo, altri si ergono a dividere e fanno soffrire. Che nessun nuovo muro aiuti l'intolleranza, l'indifferenza a prevalere in noi. Che la tua chiesa sia per tutti casa di misericordia.

La voce di papa Francesco
La Chiesa è la casa della misericordia, ed è la "terra" dove la vocazione germoglia, cresce e porta frutto.
messaggio 53° giornata di preghiera per le vocazioni 2016

Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it

 

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