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TESTO Commento su Giovanni 8,1-11

Omelie.org (bambini)  

V Domenica di Quaresima (Anno C) (13/03/2016)

Vangelo: Gv 8,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

La Quaresima sta avviandosi alla fine e tra due settimane saremo già nella luce della Pasqua.

Oggi ci lasciamo accompagnare dal racconto dell'evangelista Giovanni che ci riferisce un episodio veramente singolare.

Siamo a Gerusalemme: il Maestro di Nazareth si trova proprio nella città in cui ha più nemici. Ha trascorso la notte in solitudine e in preghiera nell'orto degli Ulivi. All'alba, entra nel Tempio e subito in tanti accorrono per vederlo. Si passano la voce: "Andiamo, venite! Il Rabbi è nel Tempio. Andiamo a sentire cosa dice. Andiamo a vedere cosa fa!"

Gesù accoglie volentieri questa folla, questa gente che lo cerca con ansia e desiderio. Si mette seduto, come un vero maestro, ed inizia a insegnare loro: parla del Padre suo, parla del Regno...

Anche gli scribi e i farisei sono di vedetta. Lo sanno che il giovane Rabbi è nel Tempio e in quest'alba fresca, hanno pronto un tranello per lui.

Poco prima del sorgere del sole, una donna è stata sorpresa mentre tradiva il marito. Dove sia finito il suo amante, il Vangelo non ce lo dice, ma lei è stata catturata e portata davanti ai saggi del Tempio, per essere giudicata. Per i nemici di Gesù è un'occasione eccellente per metterlo in trappola.

Hanno una domandina speciale per lui, che non ha vie d'uscita!

Ascoltiamo il racconto dalle parole di Giovanni, che era presente mentre tutto questo accadeva: "Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?

Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo."

Vedete dov'è il loro tranello? Da una parte presentano le parole della Legge e l'insegnamento di Mosè: Gesù non potrà certo dire che Mosè e la Legge si sbagliano, vero? Non potrà certo dire che quella donna è innocente: l'hanno catturata mentre era con il suo amante!

Se il Maestro e Signore dicesse una simile assurdità, sono già pronti ad arrestarlo accusandolo di essere blasfemo, di tradire Dio e la Scrittura.

Eppure la condanna per questa donna è orribile anche solo a descriverla: vogliono lapidarla, cioè ucciderla lanciandole addosso tante pietre, fino a che i colpi e le perdite di sangue non la facciano svenire e poi morire. Terribile! Bisogna avere una fantasia crudele anche solo per immaginare un modo così feroce di uccidere qualcuno.

Perciò scribi e farisei sono sicuri che, se il Rabbi di Nazareth, che ha sempre predicato il perdono, la misericordia, le Beatitudini, dovesse ora condannare questa donna, la gente lo abbandonerebbe, non lo ascolterebbe più. Il loro obiettivo sarebbe raggiunto in ogni caso.

Nel cortile del Tempio ora la folla è davvero cresciuta: alle persone che ascoltavano il Maestro, si sono uniti i tanti, arrivati insieme alla donna catturata, che l'hanno trascinata fin lì, vociando e insultandola lungo la strada.

Dopo la domanda degli scribi e dei farisei, però, nel cortile scende il silenzio.

Un silenzio carico di attesa. Attesa piena di speranza, da parte dei discepoli. Attesa carica di maligna soddisfazione, da parte dei nemici.
"Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra."

In mezzo a tutta questa attesa, in mezzo a tanta suspance, il Maestro e Signore non dice nulla.

Si piega sulle ginocchia e comincia a scrivere qualcosa nella terra battuta vicino ai suoi piedi.

Figuratevi se questo può andar bene a coloro che vogliono prenderlo in castagna! Cominciano ad insistere: gli ripetono la domanda in modi diversi; lo sollecitano perché si decida a dare una risposta. Se lui non risponde, il loro piano va monte!

"E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra."

Grande Gesù! Alziamoci in piedi e facciamogli un bell'applauso per questa risposta geniale! Si vede che Lui è proprio la casa dello Spirito Santo: avete sentito che parole di saggezza?!

Non sta evitando la domanda insidiosa, ma non sta neppure cadendo in trappola: sì, è vero, questa donna ha commesso adulterio. Ma voi che volete ucciderla, siete sicuri di essere innocenti? Voi che volete lapidarla, siete certi di non aver mai peccato? Se qualcuno è convinto di essere così santo, le lanci addosso la prima pietra. Poi si china e riprende a scrivere per terra.

Alcuni Padri della Chiesa commentano questo passo del Vangelo dicendo che, nelle parole che Gesù scrive, forse solo linee casuali, ciascuno dei presenti legge proprio i suoi peccati, le sue colpe più segrete, le sue vergogne più nascoste. Qualcuno, forse, in preda all'ira, vorrebbe comunque lanciare la pietra che ha già in mano, nascosta sotto il mantello. Ma poi si chiede:"E se fosse vero che il Rabbi conosce il segreto dei cuori?... Se poi dicesse ad alta voce: io so che un anno fa, tu... e che la scorsa settimana, voi..."

Meglio non rischiare. Meglio andar via, in silenzio, pochi per volta. Senza guardarsi attorno. Tutti gli avversari di Gesù, tutti gli accusatori dell'adultera, si allontanano. E questa donna terrorizzata, resta sola, rannicchiata per terra.

"Alzatosi allora Gesù le disse: Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?. Ed essa rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più."

Prestiamo attenzione; il Maestro e Signore non le dice: "Non fa niente! Non importa quello che hai fatto." Che lei sia un'adultera resta una realtà.

Non la condanna, però: cioè non vuole la sua morte, ma che lei viva e da adesso in poi non torni più sulla via del peccato.

Questo riguarda anche a noi: sappiamo che Gesù non ci condanna, ma ci accoglie ogni volta che chiediamo perdono, invitandoci a non peccare di nuovo, a non tornare a percorrere la via del peccato.

E ci riguardano anche le parole che il Maestro rivolge ai suoi nemici: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei."

Ci sentiamo senza peccato? Possiamo permetterci di condannare? Possiamo permetterci di diventare giudici e lanciare contro gli altri la pietra della vergogna, della presa in giro, della derisione?

Dobbiamo sempre saper riconoscere il male, l'azione sbagliata, questo sì. Ma non tocca a noi condannare.

In questo tratto di cammino quaresimale, apriamo il cuore alla fiducia nel perdono di Dio, nella sua Misericordia immensa.
Per gustarla pienamente.
Per offrirla a chi ci sta accanto.
Commento a cura di Daniela De Simeis

 

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