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TESTO Commento su Is 60, 1

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Epifania del Signore (06/01/2016)

Brano biblico: Is 60,1-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 2,1-12

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Is 60, 1

Come vivere questa Parola?
Poesia capace di infondere speranza, senza retorica, senza patetiche illusioni. Così suonano le parole di Isaia. Magari scritte al buio, nelle pieghe di un'esistenza caratterizzata da esilio, abbandono, desolazione. Per questo terribilmente vere e efficaci.
Un movimento: dalla prostrazione all'elevazione. Dall'abbattimento, alla speranza. "Alzati!"
Un gesto: cambiarsi, togliersi gli stracci vecchi e rivestirsi di un abito nuovo, luminoso. Un dono di luce fatto dalla luce stessa. "Rivestiti di luce!"
Una rivelazione: la tua umanità potrà essere la vetrina della gloria di Dio. Potrà manifestarla questa gloria e a sua volta esserne illuminata e dunque, resa visibile a molti. "La gloria del Signore brilla su di te!"
Mi sembra che in questa rapida espressione di Isaia sia racchiuso il senso della festa di oggi: Dio si rivela, la sua luce si manifesta e si rende accessibile, affrontabile. Nel microcosmo di Betlemme si uniscono il cielo e la terra e costruiscono un nuovo centro di gravità, non fondato su potere politico, ricchezza, fama e attrazione, ma costruito da Dio stesso incarnandosi nella vita di un bambino. La vulnerabilità e fragilità del neonato non oscurano la potenza della luce, della gloria di Dio e attraggono l'umanità dagli estremi confini della terra. Un mondo capovolto, nuovo, una nuova creazione, una nuova alleanza, davvero iscritta nella carne e che si prolunga nel tempo e nello spazio.

Signore, la tua presenza si manifesta in modi che solo un cuore puro e amante sa decifrare e riconoscere. Aiutaci a non perdere ogni espressione del tuo rivelarti.

La voce dei Magi
Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.

 

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