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TESTO Commento su Gb 19, 25-27

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2015)

Brano biblico: Gb 19,1.23-27a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,37-40

37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

"Io so che il mio Redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno non da straniero."
Gb 19, 25-27

Come vivere questa Parola?
Il pensiero della morte è sempre destabilizzante. Ci pone di fronte al fatto che tutto finisce. Ci toglie il futuro. Non esiste una bella morte. Si tratta sempre e comunque di una prova conseguenza del peccato. Gesù stesso ha provato angoscia di fronte a tale porta dolorosa che s'apre al mistero.
Eppure la morte di un credente ci insegna molte cose sulla vita. Soprattutto ci insegna l'abbandono umile e fiducioso verso il Padre. Questo pensiero ha illuminato anche il cardinale Martini, che ha potuto scrivere così: "E mi sono riappacificato con l'idea di morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremo mai a fare un atto di piena fiducia. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre un'uscita di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente. Di Dio".
In più, fuori dal tunnel dell'agonia, siamo certi, come Giobbe, di contemplare il volto luminoso del nostro Creatore e Padre.

La voce di un biblista
"Gesù, ascoltami, io non sono nativo del cielo e so bene che in paradiso l'unico autoctono sei tu: vorrei tanto raggiungere il tuo paese e prendervi la cittadinanza per sempre."
j.-Y Quellec

Sr Graziella Curti, FMA - curtigrazia@gmail.com

 

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