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TESTO Vivere per non sopravvivere e basta!

don Giovanni Berti

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/01/2014)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

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Questo passo del vangelo di Giovanni è davvero singolare: anche se al centro della scena c'è Giovanni il Battista, e anche se tutte le battute sono sue... non è lui il protagonista. Al centro del racconto come protagonista assoluto e unico, anche se non appare in primo piano ma rimane sullo sfondo, c'è Gesù.

Giovanni Battista è lì per lui, non per se stesso o metter in mostra le sue buone azioni.

In un famoso quadro di Leonardo da Vinci, custodito al Louvre, Giovanni Battista viene rappresentano con il volto in primo piano mentre alza la mano e con il suo dito indica verso l'alto, da dove viene la luce che illumina la scena. Indica Gesù... anche se non si vede e non è dipinto...

In quel quadro è rappresentato Giovanni con la sua missione e la sua stessa ragione di vivere, cioè indicare Gesù presente nel mondo come segno di Dio.

Giovanni è il testimone che ci presenta la "carta d'identità" profonda di Gesù: è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

L'evangelista Matteo e soprattutto Luca, ci raccontano i fatti della nascita di Gesù, l'evangelista Giovanni, attraverso la testimonianza del Battista, va più in profondità e ci presenta chi è realmente questo uomo apparso nella storia umana.

E' l'Agnello di Dio, secondo le parole di Giovanni Battista, e qui richiama nella tradizione ebraica quell'agnello che fu mangiato in fretta dagli israeliti in Egitto e il cui sangue fu messo sulle porte. Quell'agnello pasquale fu all'inizio della liberazione del popolo dalla schiavitù d'Egitto, e fu all'inizio di quell'Esodo che trasformò degli schiavi in un popolo libero.

Ecco il senso della storia di Gesù, di ogni suo gesto e parola, e soprattutto il senso della sua morte in croce e resurrezione. Egli è la nuova e definitiva liberazione dell'umanità intera.

Su Gesù scende e rimane lo Spirito di Dio per tutto il percorso della sua vita, e sulla croce, lo Spirito viene di nuovo donato al mondo da Gesù morente. La forza di Dio, cioè il suo amore che ha creato il mondo, è nell'uomo di Nazareth, che va conosciuto, amato e seguito come liberatore.

La nostra dunque è la fede in questa liberazione dal peccato, cioè dalla lontananza da Dio e dalla nostra vera felicità e realizzazione umana. Non si parla di una semplice liberazione da "i peccati", ma "dal peccato", cioè la condizione di lontananza da Dio e di schiavitù del cuore, che ci rende piccoli e tristi e spesso intenti a seguire piccole gioie.

In un bel film di Ferzan Opzetek, "La finestra di fronte", il protagonista anziano vicino alla morte, esorta la giovane protagonista amica a non limitarsi di sopravvivere nelle piccole gioie, ma di pretendere la felicità, con una fiducia maggiore in se stessa, nella vita, nel mondo ("non si accontenti di sopravvivere, lei deve pretendere di vivere in un mondo migliore!"). Gesù ci libera dal peccato del mondo... da quella forma di egoismo personale e storico che porta il singolo e la comunità umana a non sognare più in un mondo migliore e a non fa nulla per costruirlo, come lo sogna e lo costruisce Dio, come lo ha sognato e messo in pratica Gesù stesso nei suoi anni di vita terrena.

Ecco quindi il cristiano vero: non quello ripiegato su se stesso, pauroso in un fantomatico Dio giudice o pauroso dei giudizi umani.... Il cristiano vero si sente illuminato da Gesù e di Gesù diventa testimone, indicandolo presente nella propria vita e nel mondo.

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