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TESTO Commento su Luca 1,26-38

fr. Massimo Rossi  

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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2013)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Risuona ancora una volta il Vangelo dell'Annunciazione, in questa solennità, nella quale contempliamo un mistero, del quale non si parla in nessuna parte della Rivelazione: dichiarare Maria immacolata, non significa dire che la Madonna ha concepito per opera dello Spirito Santo, ma che lei è stata concepita senza peccato originale dai suoi genitori Anna e Gioachino. Naturalmente la concezione immacolata e la maternità divina di Maria sono assolutamente correlate: la prima è finalizzata alla seconda.

Che cosa significhi "senza peccato originale" è difficile capirlo. Che cosa poi significhi vivere senza commettere mai peccati ci riesce ancor più difficile capirlo. Noi, poveri mortali, manco riusciamo a concepire come si possa vivere senza fare neanche un peccatuccio di pensiero... Quando ascolto le confessioni delle persone e si affronta l'argomento dei peccati di pensiero, io dico sempre che i pensieri non chiedono il permesso, vengono e basta. È possibile difendersi dai peccati di pensiero? fin dove arriva la tentazione, non ancora colpevole, e dove comincia il peccato che invece asseconda la tentazione e dunque coinvolge la responsabilità personale?

Un bel problema! Quando eravamo bambini, ci hanno insegnato a confessarci di aver peccato in pensieri, parole, opere e omissioni: sarà stata una morale troppo severa? una morale che indaga con un bisturi affilatissimo tra le pieghe più recondite della mente e del cuore... È vero che Dio ci scruta e ci conosce, penetra da lontano i nostri pensieri, come recita il salmo 139.
Però, insinuare la paura del castigo...

Quanti dubbi, quanti sospetti, quanti turbamenti... Altro che andarsi a nascondere, come Adamo perché era nudo! Una morale che sottolinea gli errori nostri e altrui, più del bene nostro e altrui; una morale fatta apposta per rilevare e contrastare il peccato; una morale che insinua la convinzione che il peccato sia una colpa e il bene un dovere...

È la legge che san Paolo dichiara superata da Cristo, perché, scrive l'apostolo delle genti, la legge è la forza del peccato (cfr. 1Cor 15,56).
Quanti pensieri, questa Concetta Immacolata!!

E tuttavia anche questi pensieri non van bene, non son giusti! nel senso che un articolo di fede come il dogma che oggi celebriamo non deve scadere in una riflessione sulla morale! non può! non basta! E allora torniamo a Maria: dunque Maria non aveva il "fomite", l'inclinazione a peccare.

Anche se sembra tutto il contrario, Maria rappresenta un modello, è un grande aiuto nel faticoso lavoro di recuperare una positiva immagine di noi stessi. Proviamo a leggere tutto ciò che è scritto su di lei nel Vangelo; non c'è molto, a dire il vero, ma quanto basta.

Maria era una donna! strano, ma vero: Dio ha deciso di manifestare il suo amore infinito agli uomini passando attraverso il ‘sì' di una donna, poco più che un'adolescente. Questo si dica per coloro che pensano che il mondo di Dio sia un mondo maschile...

Maria dovette, anche lei, misurare la propria fede sul dubbio: le domande che pone all'angelo non sono segno di una mancanza di fede, certo, ma rivelano una fede che si pone importanti questioni di senso. Magari, anche noi, qualche volta, ci chiedessimo il senso di quello che diciamo in nome di Cristo, il motivo dei gesti che compiamo in nome di Cristo!...

Il Vangelo ci parla altresì di una donna, Maria, non sempre in linea con la mentalità e le scelte di Gesù: del resto, una madre che sia sempre d'accordo con il figlio, chi l'ha mai vista? Maria, da brava madre, non fa eccezione. I dissensi, le divergenze di opinione, anche su aspetti importanti della vita, non sono intrinsecamente sbagliati, dunque, non ce ne dobbiamo accusare in confessione!

Maria ci insegna soprattutto l'umiltà di riconoscere la volontà di Dio superiore alla nostra.

È bene ricordare che mostrarsi umili dinanzi a Dio non significa abbassarsi al di sotto della propria statura, ma riconoscere che Dio è più alto di noi. Sembra addirittura banale, ma non lo è: ogni volta che preferiamo fare di testa nostra, noi chiudiamo la bocca a Dio, come se la sua Parola fosse un punto di vista, che vale tanto quanto il nostro.

L'umiltà di Maria; oltre alla pagina del Vangelo di oggi, un esempio non meno famoso lo troviamo nel quarto Evangelo: in occasione delle nozze di Cana, Maria si accorse che stava per finire il vino; rimarcò il fatto a tu per tu con il figlio, ma ricevette la risposta che conosciamo (cap.2).

Visto l'apparente diniego del figlio, è assai probabile che, al posto di Maria, un'altra madre sarebbe intervenuta per risolvere di persona l'emergenza... Lei invece no! docile alla parola del Figlio, Maria si limitò ad allertare i servi, pregandoli di eseguire per filo e per segno gli ordini di Lui.

Maria sa tacere. Maria sa farsi da parte. Maria sa aspettare...

Le sue attese non andarono deluse! E, visto che siamo in Avvento, una maestra che ci insegni ad attendere è quello che ci vuole! Ma, per imparare ad attendere come Maria, è necessario essere pieni di grazia. Come si fa? Lo sappiamo tutti, gli ingredienti sono pochi, semplici, e infallibili: riprendiamo la frequentazione giornaliera della Parola di Dio; scegliamo una buona lettura spirituale; soprattutto torniamo ad accostarci alla preghiera e ai sacramenti. Ricordo che questi ingredienti non sono alternativi, ma complementari: è necessario usarli tutti, per quanto è possibile! Obbiezione, quella del giovane ricco del Vangelo (cfr. Mt 19,20): "Tutte queste cose le ho sempre fatte, che cosa mi manca ancora?". Forse ci manca la pazienza di aspettare i frutti, che è poi un altro modo di chiamare la fiducia. Pensate che Maria sia stata esaudita nelle sue preghiere? Certo che è stata esaudita! ma dopo... E quali saranno state le preghiere della Madonna? Quelle che ogni madre eleva a Dio per i suoi figli!! Naturalmente c'è modo e modo di pregare per un figlio: si può chiedere per lui questo e quello... Oppure lo si può affidare alla volontà di Dio: faccia Lui quello che crede, quando crede e come crede... La fede di Maria non la risparmiò dalla tragedia del Calvario. Ma neppure la tragedia del Calvario spense la fede di lei. Anche dopo, Maria continuò ad attendere con perseveranza! Non sappiamo se e come le sia apparso il figlio dopo la risurrezione, il Vangelo non ne parla. Tuttavia la ritroviamo nel cenacolo tra gli Apostoli, in attesa dello Spirito Santo. E quando lo Spirito Santo scese nel giorno di Pentecoste, io sono convinto che Maria lo abbia riconosciuto per prima: già una volta ne aveva fatta esperienza diretta.

Lo Spirito Santo sta sempre prima, sta sempre all'inizio: all'inizio della creazione (Gn 1,1); all'inizio dell'Incarnazione (Lc 1,35), all'inizio della Chiesa (At 2). E quando lo Spirito Santo scende, è sempre un nuovo inizio. Tra qualche istante lo invocheremo e Lui scenderà ancora.

E sarà un nuovo inizio, anche oggi, anche per noi.

"Dire di sì alla vita è dire di sì anche a me stesso."
Dag Hammarschiold

 

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