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TESTO Una vera grandezza: servire!

don Roberto Rossi  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (21/10/2012)

Vangelo: Mc 10,35-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,35-45

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

La chiesa ha la missione di servire il mondo e noi siamo nella Chiesa a servizio gli uni degli altri. Solo così la Chiesa realizza la sua missione, solo così noi realizziamo la nostra vocazione cristiana.

Nel vangelo viene riportato un tentativo malriuscito di assicurarsi un posto di potere nel mon­do nuovo che sta per cominciare, un modo scoperto per raggiungere disinvoltamente una posizione di vantaggio. Da che mondo è mondo ci sono stati «rampanti» disposti a dare la scalata alle poltrone più im­portanti. E da che mondo è mondo sono stati ripagati con lo sdegno e l'irritazione di chi li circonda. Gli apostoli non sembrano costituire un'eccezione. Chi legge il Vangelo di quest'oggi non può fare a meno di percepi­re la solitudine di Gesù che va verso Gerusalemme, luogo di passione e di morte, e si trova a far fronte a richieste di questo genere. Non sem­bra proprio che l'abbiano capito.

Quello che domandano, del resto, fa uno strano effetto a chi sa co­me va a finire il racconto. Senza saperlo Giacomo e Giovanni stanno domandando di stare accanto a Gesù sulla croce, perché è proprio quello il luogo della gloria e della manifestazione... Senza saperlo, con un pizzico di presunzione, si dicono disposti ad affrontare quel grumo consistente di violenza che si rovescerà sul Maestro e anche su di loro. I fatti, lo sappiamo, sono andati ben diversamente!

Gesù tronca in modo netto con tutte queste aspirazioni a gradi e galloni e posti importanti: «Tra voi non è così».

Se nella società le cose vanno in questo modo, nella comunità cri­stiana sono ben altri i criteri di funzionamento. Il posto d'onore è quel­lo del servo. Chi vuole primeggiare si mette al servizio di tutti. Chi vuo­le emergere cerca di assicurare le mansioni meno gradite e meno in vi­sta. Troppo duro? Troppo esigente? Ma non è questo, in fondo, quello che ha fatto Gesù? Egli non ha chiesto la vita dei suoi, ma ha offerto la sua. Non si è fatto servire (come faceva ogni maestro dell'epoca), ma si è messo al servizio di tutti...

Strano Maestro, strano Messia, strano Figlio di Dio... da cui do­vrebbe venir fuori una strana società, quella della Chiesa. Non corri­spondente all'immagine delle altre società. Non appesantita dai giochi del potere. Non funestata dalla corsa alle onorificenze.

Una fraternità contrassegnata dall'amore, dallo spirito di servizio, dalla generosità. Una fraternità resa limpida dalla disponibilità. Una fraternità che fa avvertire il profumo del vangelo.

Saremo in grado di ritrovare questo profumo? Saremo in grado di diffonderlo? Corriamo un rischio alto, quello di diventare sale senza sapore, lievito che non fa levare la massa della pasta. Perché, senza il vangelo, quale Chiesa possiamo diventare?

Servire nella Chiesa, servire il mondo perché abbia la salvezza del Signore: è il senso profondo della Giornata Missionaria che stiamo vivendo.

 

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