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TESTO Commento su Giovanni 15,9-17

padre Paul Devreux

VI Domenica di Pasqua (Anno B) (13/05/2012)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Gesù si è presentato come il Buon Pastore, poi come la vite vera che dà la vita ai suoi tralci. Ora c'invita a rimanere nel suo amore per essere in comunione con lui e con il Padre e vivere nella loro stessa gioia, che è quella di chi ama e si sente utile. Questo è il suo testamento spirituale, ricavato dalla sua esperienza.

La conferma che sto vivendo questo è che nasce in me il desiderio di comunicare questa gioia agli altri, parlandone e aiutandoli, se hanno bisogno. Chi dice: "Io credo in Dio e cerco di non fare del male a nessuno", non lo ha conosciuto. Conoscere Dio dà capacità e voglia di andare incontro all'altro.

Inoltre il comandamento dell'amore è la risposta a tante domande. Ogni volta che m'interrogo sul da farsi, su ciò che è opportuno, utile, giusto, il comandamento mi fa da guida per fare il mio discernimento. E' come un faro che mi indica la via da seguire anche di notte. E non è un ordine che Dio mi da e al quale devo ubbidire per evitare il suo castigo; è la via per vivere in sintonia con Lui e per sentirmi figlio di Dio.

Inoltre Gesù ci chiama amici. La riprova di ciò sta nel fatto che ci dice tutto quanto ha imparato dal Padre. Non nasconde nulla, non è geloso, contrariamente a chi pretende di detenere misteri e segreti per attirare la nostra attenzione. Gesù è un amico vero perché non ci nasconde nulla e condivide tutto con noi. Io sono contento di avere quest'amico.

L'apostolo Giovanni, ormai anziano ed esiliato, a chi gli rendeva visita, non si stancava di ripetere all'infinito: "Amatevi fratelli, amatevi gli uni gli altri".

 

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