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TESTO Commento su Atti 1,1-11; Efesini 1,17-23; Marco 16,15-20

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

Ascensione del Signore (Anno B) (20/05/2012)

Vangelo: At 1,1-11; Ef. 1,17-23; Mc 16,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 16,15-20

15E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Ascensione = come i discepoli di allora che stavano con gli occhi al cielo, anche noi oggi spesso tendiamo a stare con il naso all'insù, forse più per comodità o pigrizia o forse incapacità di sapere cosa fare - che tanti ci ricorda l'imbambolamento degli Apostoli nella Trasfigurazione...
L'Ascensione, un fatto, un avvenimento che solo l'evangelista racconta in modo particolareggiato e che la collocherebbe alla sera stessa della Pasqua, mentre gli Atti collocherebbero l'Ascensione circa 40 giorni dopo la Risurrezione.
Questa che all'apparenza sembrerebbe una contarddizione invece ci porta a riflettere come noi siamo condizionati dalla umana categoria "spazio-tempo" e dalla razionalizzazione di ogni evento spirituale (mistero) per crearci delle sicurezze, dei punti di riferimento che diano certezze (vedasi Paradiso e Inferno ecc...).
Cristo ci invita a prestare più attenzione alla conseguenza della sua Ascensione che non all'azione stessa dell'Ascensione.
Infatti con l'Ascensione all'apparenza sembra finire l'azione terrena di Cristo, ma è da lì che inizia l'azione terrena della sua azione divina attraverso la Chiesa: " Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la Parola con i prodigi che li accompagnavano". (Mc 16,15-20)E' da questa sinergia che dobbiamo partire. Dobbiamo, come singoli, come coppia, come famiglia, come comunità "partire" ovvero sia agire, impegnarci veso l'altro, partendo prima dall'interno della propria realtà, poi come onda estendere la nostra azione sempre più in là... fino ai confini della terra, chiarendo che il nostro agire non va inteso a favore di Cristo, ma come l'agire di Cristo, attraverso di noi e in sinergia con noi.
Chiaro il messaggio: Cristo non si è mai "allontanato" da noi per salire nel cielo, metafora del "mondo di Dio", ma Egli è sempre stato con noi, per agire insieme in piena "sun-erghein" (sinergia), operando con tutti e in tutti attraverso tutti.
Ascensione è metafora di un elevarsi al di sopra del grigiore umano. Vuol dire recuperare il valore spirituale della nostra esistenza.
La nostra "ascensione" è vedere, giudicare, agire con concretezza nella vita quotidiana. Uscire dai nostri rassicuranti schemi mentali, dalle nostre incrostazioni culturali e piene di luoghi comuni che ci corazzano di fronte a situazioni che ci obbligano a rivedere le nostre modalità di vita.
Non dobbiamo predicare la stoltezza evangelica a chi già è nella Chiesa, ma portarla fuori dalla Chiesa. Non basta annunciare il cherygma nei nostri "cenacoli", occorre far correre la Parola per le strade e le piazze della città (es.: nei periodi forti dell'anno liturgico creare momenti di declamazione e spiegazione pubblica della Parola), nei condomini (centri di ascolto della Parola), sui mezzi di stampa (cogliendo lo spunto dalla realtà per citare la Parola nei contradditori redazionali), nei luoghi del lavoro quotidiano dalla parrucchiera all'officina, dalla banca alla scuola, dai campi sportivi alle palestre, ma soprattutto nella Famiglia, primo luogo di evangelizzazione ed ascensione della propria vita di fede e spirituale.
Piace concludere questa breve riflessione citando un passo di Elsa Morante nel suo libro: La Storia: "Ah Cristo, sono duemila anni che aspettiamo il tuo ritorno. Io - risponde Lui - non sono MAI partito da voi. Siete voi che ogni giorno mi linciate, o peggio ancora, tirate via senza vedermi, come se io fossi l'ombra di un cadavere putrefatto sotto terra. Io tutti i giorni vi passo vicino mille volte, mi moltiplico per tutti quanti siete, i miei segni riempiono ogni millimetro dell'universo, e voialtri non li riconoscete, pretendete di aspettare chi sa quali altri segni volgari".
Domande
- Ascensione, per me come singolo, un evento "spettacolare" o un segno di trasformazione interiore?

- Ascensione, per me come famiglia, un racconto emozionale o una indicazione educativa spirituale all'interno della stessa mia famiglia?

- Ascensione, per me come comunità, un testo rituale o un impegno a vedere, giudicare, agire concretamente per l'evangelizzazione nella realtà sociale in cui vivo?

 

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