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TESTO Assomiglio a Cesare o a Dio?

don Giovanni Berti

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XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2011)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

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Mercoledì scorso ho proposto agli adolescenti della parrocchia un film che ho visto un sacco di volte e che mi piace ogni tanto rivedere. Si tratta di "Millions" di Danny Boyle (regista che ha vinto con un altro film dal tema simile, "The Millionaire" l'Oscar nel 2009). Il film che abbiamo visto, è del 2004, e ha per protagonista un bambino, Damien, che vive con il fratello e il padre in una nuova casa in un nuovo quartiere dopo che la mamma è morta. Damien si ritrova improvvisamente tra le mani, per "miracolo", una borsa piena di migliaia di sterline.

Tutto il film racconta dei vari personaggi e del loro comportamento attorno a questa montagna di soldi. I soldi condizionano tutto e tutti e non è facile mantenersi sani ed equilibrati quando se ne hanno molti.

Damien, consigliato da vari santi che via via nel film gli appaiono e gli parlano, vorrebbe dare tutto ai poveri; il fratello maggiore è al contrario più concreto e pratico, e vorrebbe tenerli per se. Anche il padre ha la stessa tentazione, dopo che i ladri gli hanno svuotato la casa...

Non mi dilungo nel raccontare un film che consiglio di vedere, ma voglio solo cogliere e riflettere in modo attuale sulla provocazione che Gesù lancia ai suoi ascoltatori e anche a noi.

I nemici di Gesù vogliono attirare Gesù nella trappola della questione delle tasse da pagare o meno agli occupanti romani. Pagare le tasse significa accettare l'occupazione che ha anche risvolti religiosi, non pagarla significa autoaccusarsi di essere un provocatore politico. Gesù è apparentemente in un angolo. E sembra che la questione della fede si risolva sul terreno del denaro.

L'affermazione di Gesù "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" diventa una domanda a coloro che gli stanno attorno: di chi siamo noi? La nostra faccia assomiglia a quella impressa nella moneta o assomiglia a quella di Dio? E' il denaro quello che ci comanda oppure è la Parola di Dio?

Per chi ci preoccupiamo? Per quello che abbiamo in tasca o per quello che abbiamo nel cuore?

Gesù non è venuto per dire se è lecito o meno pagare la tassa a questo o a quel governo... Gesù è venuto per ricordare all'uomo (di allora e di oggi) a Chi debba dare tutto e su di Chi basare le proprie scelte: Dio Padre.

Mi piace molto il personaggio del bambino nel film "Millions".

Damien, che vuole dare tutto ai poveri, sembra davvero ingenuo e sognatore. Segue gli insegnamenti dei santi che conosce da un vecchio libro che porta sempre con se, e che gli parlano non come personaggi imbalsamati e lontani ma come persone vive e significative per lui. Damien dice che in fondo in fondo, i soldi "sono solo delle cose" ed è più importante per lui la sua famiglia e le relazioni. Non gli interessa avere nella nuova casa una camera tutta per se, perché vuole stare vicino e sentire il conforto di suo fratello e del suo papà.

Siamo fatti ad immagine di Dio. E' se non sappiamo bene quale è il nostro volto, le nostre capacità e possibilità, e se volgiamo sapere quanta felicità possiamo raggiungere nella nostra vita, non dobbiamo guardare alla moneta di Cesare, cioè ai soldi e beni che abbiamo, ma dobbiamo guardare il volto di Gesù così come ci è raccontato nel vangelo.

I farisei, che vista la loro cultura religiosa e la pretesa di essere fedeli agli insegnamenti della Scrittura, dovrebbero essere più esperti nel conoscere Dio e l'identità profonda dell'uomo, alla fine rimangono legati alla moneta di Cesare e alla questione di pagare o meno le tasse.

Gesù invece ci ricorda che i soldi "sono solo delle cose", mentre Dio è invece il nostro tutto, è il vero volto nel quale specchiarci.

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