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TESTO Il fascino dell'innocenza

Monaci Benedettini Silvestrini  

Sabato della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/02/2011)

Vangelo: Mc 10,13-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,13-16

13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Soltanto attraverso il dono della autorivelazione di Dio, ci è stato concesso di comprendere al meglio la sua in scrutabile grandezza e il significato più profondo della nostra somiglianza a Lui. Il Siracide ci ricorda la primitiva bellezza e il travaglio del male che si è insinuato nella nostra esistenza dopo il peccato. Abbiamo perso l'innocenza e la primordiale innocenza. Bellezza e innocenza che Gesù invece scorge più nitida nei bambini che accorrono a Lui. Egli deve rimproverare lo zelo inopportuno egli Apostoli, che cercano di allontanarli nel timore che la loro vivacità potesse essere di disturbo al Maestro. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso».E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Viene spontaneo ai nostri giorni invocare con tutta la nostra fede che Gesù ripeta il suo gesto benedicente su tutti i bambini del mondo. Che siano cancellate per sempre le violenze fisiche e spirituali che vengono perpetrate nei loro confronti. Gesù dice con insolita severità: «Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!»

 

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