PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Giovanni 1,29-34

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/01/2011)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Con il Vangelo di questa Domenica ci troviamo di fronte ad una delle più potenti costruzioni Cristologiche di Giovanni, tutta incentrata sulla figura dell'agnello (cioè della vittima dell'espiazione) che si fa carico (cfr. Is 53,4 e 53,12) del peccato del mondo, di quel male che inside alla radice la stessa struttura del mondo e che l'uomo, da solo, neanche con l'intera sua buona volontà è in grado di redimere. Come scrive Hermann Strathmann, "è sorprendente la caratterizzazione di Gesù come l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Lutero ha tradotto: ‘che porta su di sè il peccato del mondo'; la parola greca significa ‘allontanare, levar via', e per fare ciò naturalmente ciò che dev'essere portato via dev'essere caricato sulle spalle. Per togliere il peccato del mondo l'Agnello prende su di sé in espiazione surrogatoria le conseguenze del peccato, e così toglie ogni effetto al peccato, o meglio alla colpa del peccato, lo mette da parte; perciò l'espressione riunisce in sè le due cose, l'assunzione del peso e la sua eliminazione" (Il Vangelo secondo Giovanni, commento di H.Strathmann, Brescia 1973, p.85). Questa esegesi illustra molto bene l'ambivalenza dell'espressione greca ho airon ten hamartian tou kosmou (lat. qui tollit peccatum mundi), il cui verbo airo, al pari del latino tollere significa sia portar via, sia prendere su di sé, caricarsi sulle spalle (mentre purtroppo questa ambivalenza di significato non si riscontra nella traduzione italiana togliere). Non è erudizione filologica fine a se stessa. Con questa espressione, infatti, i due Giovanni intendono riferirsi sia al quarto carme del Servo del Signore (Is 53,1-12), sia all'agnello espiatorio di Lev 14, 12-13, sia infine all'agnello pasquale (Es 12, 1-14; Gv 19,36) che diventa il simbolo della redenzione di Israele. L'atto di eliminare il peccato del mondo non si comprende dunque se non viene inserito in un progetto di redenzione che può avvenire solo attraverso l'espiazione vicaria, fatta cioè per la salvezza di tutti, di una vittima. Il tutti di questa salvezza non ha limiti né geografici né cronologici: è per questo che (v.30) Giovanni può dire che dopo di lui "viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". L'atteggiamento del Battista è quello di colui che non conosce i disegni di Dio, ma è chiamato ad annunciarli, progredendo contemporaneamente in un cammino di fede. Questo è anche il compito della nostra evangelizzazione.

Il brano è costruito su due parti, che sono costituite dalle due dichiarazioni di Giovanni il Battista. Nella seconda parte, che inizia al v.32, Giovanni rende testimonianza (il che equivale a dire ha visto: cfr. Gv 19,35) della presenza dello Spirito su Gesù. Compare per la seconda volta l'espressione Io non lo conoscevo, ma... (v.33), tipica frase che indica un progressivo disvelarsi della conoscenza che culmina nel riconoscimento di Gesù come il Figlio di Dio (espressione che significa che egli è il Divino). Gesù come redentore deve passare attraverso la sua passione; solo così potrà battezzare nello Spirito (v.33). Infatti, solo dopo essere stato elevato (cfr. Gv 12,32: Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me, dove l'elevazione, l'innalzamento non è solo l'accoglimento di Gesù nel seno del Padre, ma anche la sollevazione della croce su cui è inchiodato Gesù), Egli ha la facoltà di santificare per mezzo dello Spirito (L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo), secondo quanto riferisce la notazione, veramente potente, di Gv 7,37-39: Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù ritto in piedi grodò: "Se qualcuno ha sete venga a me e beva chi crede in me: come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi d'acqua viva". Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato -, nonché secondo quanto è detto nel grandioso incipit della Lettera ai Romani di San Paolo: "Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio - che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, (katà sarka) costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito (katà sarka) di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore (Rm 1, 1-4). E' così che la croce diventa davvero il simbolo più evidente tanto del peccato del mondo quanto della sua stessa redenzione.

Traccia per la revisione di vita

1) Di quanto, come famiglia, ci facciamo carico delle sofferenze e delle croci di tante famiglie con le quali entriamo in contatto?

2) Qual è il nostro modo per manifestare la nostra fedeltà a Dio, pur non conoscendo i suoi disegni nei nostri confronti?

Commento a cura della famiglia Ghia

 

Ricerca avanzata  (53995 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: