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TESTO Cristo è risorto: questo è “il giorno del Signore”

mons. Antonio Riboldi

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno B) (12/04/2009)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Così l'evangelista Giovanni racconta quel mattino di PASQUA:

“Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò di buon mattino, quando era ancora buio, al sepolcro e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto. Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano tutti e due insieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra e il sudario, che gli era stato posto sul corpo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che Egli, cioè, doveva risuscitare dai morti” (Gv 20, 1-9).

E’ vero che per la nostra poca fede, anche gli auguri che ci facciamo risentono del 'vuoto' che è in noi. Eppure è necessario darci una speranza, anche se i fatti di tutti i giorni sembrano picconate alla speranza. Amiamo fortemente la gioia della Pasqua e...costruiamo calvari con tanti crocifissi...ed abbiamo paura! Per questo voglio anch'io fare gli auguri a voi, che mi siete tanto amici.

Insieme abbiamo vissuto il cammino della penitenza e della conversione nella Quaresima ed ora abbiamo 'diritto' alla gioia di risorgere con Cristo. Abbiamo deposto 'l'uomo vecchio' ed è giusto che sentiamo addosso gli abiti splendenti dell'uomo 'nuovò, che Gesù ha ricreato con la Sua passione, morte e resurrezione.
IL SIGNORE È VERAMENTE RISORTO! Alleluia!

E’ incominciato il giorno che ha fatto il Signore, mettendo fine alla notte degli uomini.

E ci sono - per grazia di Dio - tanti segni della Resurrezione, anche oggi.

Riviviamo quel mattino, ‘giorno nuovo della creazione e nostra’.

Ci doveva essere un profondo silenzio quel mattino sul Calvario. Il silenzio, forse, della paura, per quello che era successo: mani di uomini, che non sapevano quello che facevano, erano giunte a crocifiggere il Figlio di Dio.

L'ignoranza, l'odio, tutto l'inferno, che a volte diventa il cuore dell'uomo, credevano di averla spuntata addirittura su Dio, che è solo Amore.

Forse ci fu chi visse quella notte compiacendosi, come a volte ci compiacciamo noi, oggi, del male, che si fa in tutto il mondo e pare essere vincitore.

Sicuramente quel mattino era per altri silenzio di attesa, come in Maria, Madre di Gesù: l'attesa che riveli l'incredibile, che è il regno dell'Amore, il regno della Fede e della Speranza.

Silenziosamente, con la Resurrezione di Cristo, si alzò il sipario della Vita, come se il mondo ci aprisse, per la prima volta, un orizzonte di eternità.

Era il Giorno del Signore - diverso dal giorno dell'uomo - La Pasqua della Resurrezione di Gesù, nostro Signore, era l'inizio del 'Giorno senza finé: un giorno che non conoscerà più tramonto, annullando il giorno dell'uomo, che ha sempre una notte.

Credo che tutto il creato, quella marina, abbia spalancato gli occhi, sbalordito di aver ritrovato i passi del Suo Signore.

Credo che ogni fiore abbia fatto cadere l'ultima goccia, che lo chiudeva nella notte, come cade una lacrima nella gioia, vestendosi a festa.
Era il Giorno - e deve esserlo ancora oggi -!

Ci sono ancora tanti uomini e tante donne che si affaticano stupidamente o tragicamente a costruirsi dei Golgota, sotterrandosi sotto cumuli di immondezze, convinti di creare 'giorni nostri, di uomini', illusi di poter ancora una volta, come nel Venerdì santo, oscurare il Giorno del Signore.

Ma ci sono tanti - e sono sicuro ci siate anche voi che mi leggete - tanti uomini e donne, che oggi hanno occhi e cuore pieni di stupore, che sanno raccontare le meraviglie del mattino della propria resurrezione con Cristo.

Uomini e donne che, con gioia, si fanno lavare dal Sangue di Cristo nel perdono, per vestirsi a festa, perché ogni momento può diventare 'mattino di Pasqua'.

E così camminano in una vita di gioia, che nasce dalla speranza nel Risorto.
È quello che l'apostolo Paolo scrive ai Colossesi:

“Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra del Padre; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.

Voi siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, vostra Vita, anche voi sarete manifestati con Lui nella gloria!” (Col 3, l-4).

Non ci resta, carissimi, che, dopo il lungo cammino di purificazione della Quaresima, partecipare della Gloria della Resurrezione, trasformando la nostra vita di ogni giorno, con la luce pasquale, che non conosce tramonto e sempre ci avvolge e sorregge...anche quando siamo afflitti.

È la grande Gioia che vi assicuro chiederò, pregando a Pasqua e ogni giorno, per voi.
Auguri, carissimi.

 

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