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TESTO Riposatevi un poco

mons. Antonio Riboldi

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XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (20/07/1997)

Vangelo: Mc 6,30-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 6,30-34

30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Luglio, Agosto soprattutto; ed in parte settembre, per molti è come una "liturgia", quella del riposo.

Le statistiche hanno un gran lavoro nel "leggere" chi va in vacanza: dove si va in vacanza: quanto dura la vacanza. I primi dati che ci vengono forniti ci dicono che le vacanze degli italiani sono brevi: tante volte durano lo spazio di pochi giorni. Proprio come una passeggiata fuori della porta della città. Tranne i pochi che non hanno difficoltà economiche, ossia i ricchi, che fanno una vacanza "piena".

La brevità del periodo di riposo la dice lunga sulla difficoltà della economia del nostro Paese. Pare proprio tramontata la stagione "delle cicale" e si è affacciata la stagione "delle formiche".

C'è poi un gran numero, più di un terzo della popolazione, che non può permettersi alcun programma di vacanza. E' larga fascia dei poveri, soprattutto nel sud.

La vita, lo si voglia ammettere o no, è una grande fatica quotidiana: una fatica che non è solo quella fisica del lavoro, ma ancora quella delle difficoltà e sofferenze che ogni giorno occupano l'anima ed il cuore.

Abbiamo proprio bisogno di un momento di sosta fisica e spirituale che ci ridoni la serenità e le energie per tornare a vivere l'impegno serio della vita.

C'è proprio nel Vangelo di oggi - e mi piace intrattenermi con i miei amici di Internet, ricorrendo sempre al Maestro della vita, Gesù - un invito al riposo. Stare vicino a Gesù, nel suo tempo, era quotidianamente prendere parte alle sofferenze ed alle angosce della gente. A lui ricorrevano i poveri, gli ammalati, tutti quelli che cercavano un motivo di speranza, di conforto. E Gesù non si sottraeva a questo compito. Non solo ma coinvolgeva i suoi apostoli, fino al punto di farli parte della sua missione, mandandoli di casa in casa, di villaggio in villaggio, " a mani nude", ossia senza pane o bisaccia o denaro nella borsa. La loro forza era nell'annunciare che "era vicino il Regno di Dio", ossia il tempo della pace di Dio. Ed era tanta la gente che " andava e veniva" da Gesù che non avevano neppure il tempo per mangiare e riposare.

Gesù sente che questa fatica di "prendere sulle proprie spalle l'angoscia del mondo" metteva a dura prova cuore fisico Suo e di chi Lo seguiva. Ed un giorno disse: "Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un poco".

Ma riposare con Cristo era davvero ringiovanire nel cuore e nel fisico. Possiamo facilmente immaginare la dolcezza e bellezza di quel riposo. Gesù ha sempre sottolineato la necessità di conservare la tranquillità del cuore. Basta ricordare il suo riposo a Betania in casa di Marta e Maria. Da una parte Marta che si spende totalmente nell'ospitare Gesù e i discepoli e quindi preparare il pasto. Dall'altra Maria "sente" che Gesù più che un pezzo di pane cercava la gioia della amicizia; e quindi se ne stava tranquillamente seduta ai Suoi piedi e Lo ascoltava. Non piacque questo "riposo" di Maria a Marta che quasi rimproverò Gesù facendoGli notare come la sorella non le dava una mano nel fare i preparativi. E Gesù: "Marta, Marta tu ti preoccupi e ti agiti per troppe cose: Maria ha scelto la parte migliore".

Nelle vacanze troppa gente "si agita" e il più delle volte in futilità che fanno un gran danno. Si ha come l'impressione che le vacanze anziché un riposo rispondono ad un programma di superlavoro.

Un vero peccato!

Non è così di tutti. Tanti, soprattutto giovani, cercano "il riposo evangelico" nei monasteri o nelle case di accoglienza, dove davvero ci si ricarica interiormente.

Anch'io nel mese di agosto faccio le mie vacanze nel Trentino, in montagna. Amo il silenzio dei monti, la fatica del conquistare traguardi non ambiziosi: la gioia di condividere il riposo con amici, la bellezza, quando si è al cospetto della natura, di sentire la vicinanza di Dio. Paiono vere le parole di una santa che un giorno attraversando un campo che sembrava una tavolozza di colori domandò loro perché si muovevano come una danza nella brezza. " E' passato Dio e ci ha lasciato tutti questi colori".

Auguro a tutti ovunque siate in vacanza o a casa che nel riposo il vostro cuore diventi come quel prato in fiore e che i fiori danzino perché avete sentito il passaggio di Dio che vi ama.

 

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