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TESTO Commento su Giovanni 8,51-59

Comunità Missionaria Villaregia (giovani)  

Giovedì della V settimana di Quaresima (13/03/2008)

Vangelo: Gv 8,51-59 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Ti ricordi il Vangelo di ieri? Hai letto il commento. Dicevamo che Gesù è via, verità e vita. Nel Vangelo di oggi ritroviamo ancora un'espressione molto forte di Gesù: "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". Se crediamo in Lui, se osserviamo la sua Parola, scopriamo che Lui è la Vita, è la Vita eterna, Lui è colui che ha vinto la morte. Ti sorge il dubbio di queste affermazioni perché hai visto la morte in faccia? L'hai vista nelle persone che amavi e ora non ci sono più? L'hai vista nel corpo ormai freddo di un fratello, di un amico, di un genitore, di un parente? E' vero, la morte fisica esiste, muore il nostro corpo, ma non l'amore che noi siamo diventati, perché in quanto amore viviamo eternamente in Dio che è amore.

Da bambini ci insegnano a contare fino a dieci e dopo che abbiamo imparato a contare fino a dieci, è come se sapessimo contare fino all'infinito, si scopre il trucco: i numeri si ripetono all'infinito e sono sempre gli stessi.

Noi non riusciamo a pensare all'eternità, forse ci spaventa anche un pochino, ma cosa sono 80, 100 anni, dice la Bibbia per i più robusti, dinanzi all'eternità? E' come questo gioco di bambini, la vita è come contare fino a dieci e dopo scopri che può essere eterna. I bambini non fanno fatica a credere all'eternità, è molto difficile per noi adulti dire loro che un familiare è morto, ma per loro non è difficile capire che vivrà per sempre.

Ricordo una domenica a Lima avevamo organizzato in una delle cappelle l'incontro della Catechesi familiare che vedeva riuniti sia i bambini che i genitori che si stavano preparando alla prima comunione. C'era molta festa, allegria, i genitori erano quasi tutti presenti, tranne due: i genitori di due bambine. La loro mamma era ammalata di tubercolosi, il papà l'avevo incontrato il giorno prima e mi aveva detto che la mamma era molto grave e che forse l'indomani per l'incontro nemmeno lui sarebbe riuscito ad essere presente. Ma nessuno, nonostante la gravità della mamma, si aspettava la terribile notizia, giunta subito dopo il pranzo fatto insieme. Alcuni parenti erano venuti alla cappella dicendoci: "La mamma di Maria e di Juana, le due bambine, era morta". Bisognava dirlo alle bambine, i familiari hanno preferito che lo facessi io, in fondo ero la missionaria e avrei saputo trovare le parole più adatte. Non mi ero mai trovata in una situazione simile e anche ai missionari in queste situazioni vengono meno le parole. Ho invocato Maria, la mamma delle due bambine e ho chiesto loro di aiutarmi.

Mi sono avvicinata alle bambine e con una scusa ci siamo messe da parte. Avevo iniziato con alcuni preamboli. Loro mi guardavano e ad un certo punto Maria, la più piccolina, dice: "La mamma è morta, vero? Ma lei vivrà sempre nel nostro cuore!". E' stato facile abbracciare queste due bambine e assicurare loro che sì, la loro mamma sarebbe stata sempre vicina a loro, perché la loro mamma ora era in Dio e viveva per sempre, anche se in un altro modo, e che sarebbe stata sempre con loro, gli altri fratelli, il loro papà, perché chi muore vive là dove i loro cari continuano ad amarli."

Sono stata spesso poi a trovare questa famiglia e sono rimasta sempre colpita dalla serenità del papà che ha continuato un cammino di fede e dai figli, in particolare la più piccolina Maria, alla quale la mamma forse mancava più degli altri. E il suo sorriso delicato, il suo sguardo buono mi faceva pensare che la mamma continuava ad essere presente nella sua educazione.

Parola chiave: Nell'amore incontriamo la vita eterna

 

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