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TESTO Commento su Giovanni 8,21-30

Comunità Missionaria Villaregia (giovani)  

Martedì della V settimana di Quaresima (11/03/2008)

Vangelo: Gv 8,21-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il Vangelo di Giovanni che ci sta accompagnando in questi giorni a volte sembra ermetico. Eppure la Parola è per sua natura Rivelazione. Cosa vorrà dirci la Parola di oggi? Anzitutto Gesù si sta rivolgendo ai Farisei, coloro che al tempo di Gesù erano i più osservanti della legge, quelli che la volevano proprio osservare fin nei minimi dettagli e ci tenevano. Senza offendere nessuno, oggi diremmo i "bigotti", i "baciapile", quelli che si mettono sempre al primo banco in chiesa (nessuno si offenda, sono di quelli, perché essendo piccolina, se mi metto un po' dietro, non riesco a vedere...). E a costoro Gesù dice delle parole forti: "Io vado", preannuncia cioè la sua morte, una morte scelta in quanto sarà lui stesso a consegnarsi nelle mani di coloro che lo vogliono uccidere, perché è Lui ad offrire la sua vita a riscatto di tutti noi. E' bellissimo questo perché "precede" il tradimento di Giuda che per trenta denari lo tradisce.

"Voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato." Nonostante i farisei dicano che Gesù è un bestemmiatore perché si professa Figlio di Dio e osa chiamare Dio, papà, continueranno a cercare il volto di Gesù, quell'immagine presente nel cuore dell'uomo, in quanto creati a sua immagine e somiglianza. Perché moriranno (o moriremo) nel nostro peccato? Nonostante l'evidenza della salvezza, rimaniamo ciechi. Nonostante la salvezza penetri come luce luminosa nelle tenebre, i nostri occhi spesso non vedono. Non è la luce ad accecarci, ma il nostro stesso peccato.

"Dove vado io, voi non potete venire." Dio è amore e non c'è posto in Dio per il peccato, inteso come assenza di amore. Se noi non ci convertiamo all'amore, non possiamo stare là dove è Dio.

"Ma chi sei tu, Gesù, allora?" Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono...

Questo passo ci ricorda Mosè, quando davanti al Roveto Ardente aveva detto a Dio: Ma se mi chiederanno il tuo nome, che nome dirò loro? E Dio aveva risposto: "Io Sono colui che Sono". Una traduzione dice che quel Io sono = Io ci sono. Io ci sono quando soffri, quando gioisci, quando stai in ansia per qualcosa, quando preghi e quando sei lontano... Io ci sono.

Allora, dice Gesù: quando mi avrai rifiutato, calunniato, offeso... E quante volte lo facciamo a Lui presente nel fratello... saprai che Io Sono. Tutte le volte che innalziamo Gesù sulla Croce, oltraggiando la verità, l'amore, la giustizia, il fratello, lui ci dirà: Sono Io. Io sono presente in questo oltraggio, in questa verità che calunni, nell'amore non dato, nella giustizia non compiuta...

"A queste parole molti credettero in Lui..." Tu che cosa fai?

Parola chiave: Credere in Lui Amore

 

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