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La nostra casa comune

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La nostra casa comune

 

Una guida per prendersi cura del nostro pianeta

Un’iniziativa congiunta della Santa Sede e dell’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma.

Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

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Published on 14 February 2023

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Contents

    La nostra casa comune

    Tutto è collegato

    Papa Francesco, Laudato si’ (91)

    Dobbiamo urgentemente rinnovare il rapporto con il nostro pianeta.

    Mentre la portata di questa sfida può sembrare scoraggiante, la buona notizia è che le risposte le abbiamo già – spetta solo a noi metterle in pratica.

    Le pagine seguenti riassumono le argomentazioni su questioni che sono centrali in questo frangente. L’obiettivo è informare, dare speranza e stimolare il dibattito e l’azione.

    Questa guida è il risultato di una collaborazione tra la comunità scientifica e spirituale, tra l’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma e il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Stabilisce fatti e soluzioni essenziali su argomenti chiave, insieme a consigli su come le comunità possono rispondere.

    Si ispira alla seconda enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’, sulla cura della casa comune”, che rintraccia le radici della nostra crisi ecologica nel consumo eccessivo e negli attuali modelli di sviluppo economico.

    Queste questioni sono una priorità per Papa Francesco, la Chiesa cattolica e tutti i credenti, per la comunità scientifica e tutti i cittadini, pertanto tutti siamo chiamati a rispondere alla richiesta di salvaguardia e rinascita della nostra casa comune.

    Il nostro clima

    Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti

    Laudato si’ (23)

    Stiamo vivendo una crisi climatica causata da sistemi economici e sociali che utilizzano i combustibili fossili. Senza una risposta di vasta portata, il clima che cambia minerà le condizioni che ci hanno permesso di prosperare nel nostro pianeta. Per affrontare questa crisi dobbiamo apportare cambiamenti fondamentali alle nostre economie e ai nostri comportamenti, modificare i nostri modelli quotidiani di consumo e promuovere la giustizia sociale. Ma gli strumenti di cui abbiamo bisogno per agire sono nelle nostre mani.

    L’economia dei combustibili fossili è la causa principale del riscaldamento globale

    Un clima stabile sul nostro pianeta ha permesso all’umanità e alla natura di prosperare per migliaia di anni. Dalla Rivoluzione Industriale, nel XVIII secolo, le attività umane hanno prodotto quantitativi crescenti di gas serra che, intrappolando il calore solare, causa l’aumento della temperatura.

    Questi gas sono prodotti bruciando carbone e petrolio per alimentare l’industria e i trasporti, e per fornire alle nostre case e ai nostri edifici calore ed elettricità. Rilasciamo anche gas serra attraverso l’agricoltura intensiva e la deforestazione.

    La crisi climatica è una grave minaccia per la nostra sicurezza e per la natura

    Siccità, tempeste e inondazioni sono già più frequenti e gravi. La scarsità di cibo e acqua causa fame e conflitti. Il livello del mare si innalza: 150 milioni di persone attualmente abitano terre che saranno sommerse durante l’alta marea entro metà secolo.

    Alcuni degli ambienti più ricchi di biodiversità, come le barriere coralline, sono stati danneggiati dal riscaldamento in maniera irreparabile . E i poveri del mondo, i meno responsabili del cambiamento climatico, ne sopportano le ingiuste conseguenze: tutti noi saremo colpiti.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a sun

    Con un’azione drastica per eliminare rapidamente le emissioni di gas serra, possiamo limitare l’aumento della temperatura e prevenire le conseguenze più pericolose. Nel 2015, quasi 200 Paesi hanno firmato un accordo a Parigi per bloccare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius, ma non si è agito abbastanza velocemente. Il prossimo decennio sarà decisivo.

    È necessario niente di meno che un cambiamento completo nelle nostre economie e società. Dobbiamo:

    • fermare la deforestazione
    • cambiare il modo in cui consumiamo il cibo e coltiviamo la terra
    • produrre energia senza combustibili fossili con una conversione completa all’energia pulita

    Mettiamoci in azione

    • Quali azioni possiamo intraprendere per difendere la vita e fermare il riscaldamento globale? Puoi acquistare energia rinnovabile, disinvestire dai combustibili fossili o aggiungere più alimenti a base vegetale alla tua dieta?
    • Sai per quali obiettivi climatici si è impegnato il tuo governo nazionale e locale? Puoi chiedere un’azione più forte e sostenere la giustizia climatica?
    • I decisori devono capire che il cambiamento climatico è una priorità assoluta. Come possiamo alzare la voce e garantire che essi ascoltino le nostre preoccupazioni?

    Il nostro pianeta

    Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione

    Laudato si’ (42)

    L’industrializzazione, il consumo di massa e le trasformazioni in agricoltura hanno portato il mondo a un punto di rottura. Abbiamo causato un’estinzione di massa delle specie, dai mammiferi fino alle più piccole piante e batteri. È urgente invertire la rotta, salvaguardare gli ecosistemi che rimangono e ridare vita a quelli che sono stati danneggiati. Loro sono la base della nostra sopravvivenza e del nostro benessere.

    La biodiversità è il fondamento della sopravvivenza e del progresso umano

    Ecosistemi sani regolano il clima, assicurano acqua pulita e medicamenti, ripuliscono dall’inquinamento, impollinano le colture e offrono risorse naturali vitali. Innumerevoli mezzi di sussistenza dipendono direttamente dalla qualità degli ecosistemi. La natura è una fonte inestimabile di ispirazione per arte e conoscenza, così come per esperienze culturali e spirituali.

    Ma quando industria, agricoltura e pesca invadono paesaggi un tempo incontaminati, essi finiscono per distruggere la ricchezza del mondo.

    Dal 1970, le specie di fauna selvatica sono diminuite globalmente di due terzi

    La vita vegetale e animale in acqua dolce è diminuita dell’84%. Le api e altri impollinatori diminuiscono, minacciando direttamente la produzione di importanti alimenti di base, frutta e verdura.

    Senza un’azione sul clima e sulla deforestazione, la foresta pluviale amazzonica potrebbe trasformarsi in un paesaggio arido entro 50 anni. Il nostro suolo è seriamente minacciato: senza biodiversità gli ecosistemi non possono sopravvivere. Gli ecosistemi sani proteggono anche dalle conseguenze estreme dei cambiamenti climatici.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a butterfly

    Con un’azione immediata per conservare e ripristinare gli ecosistemi possiamo riparare i danni alla natura. Dobbiamo proteggere e ripristinare gli habitat sulla terra e in mare. I diritti fondiari delle popolazioni locali e indigene, che hanno una conoscenza profonda e diversificata sull’uso saggio delle risorse naturali, devono essere rafforzati.

    Dobbiamo cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo cibo. Le pratiche agricole sostenibili possono sia fornire ristoro alla natura che aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici. Mangiare meno carne e latticini e ridurre gli sprechi alimentari allevia la pressione sugli ecosistemi. E affrontare la crisi climatica impedirà anche un’ulteriore perdita di biodiversità.

    Mettiamoci in azione

    • La Laudato si’ ci sfida ad avere “una nuova riverenza per la vita” (207). La nostra mancanza di rispetto ha portato alla crisi ecologica. Come riscattare il nostro rapporto con la creazione?
    • Laudato si’ (92) ci ricorda che ogni atto di crudeltà verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana. Decidiamo di porre fine alla crudeltà sugli animali, soprattutto nel settore zootecnico.
    • Cosa fare per invertire la tendenza alla distruzione degli ecosistemi naturali? In che modo influenziamo i responsabili delle decisioni a fare di questo cambiamento una priorità?

    La nostra acqua

    L’accesso all’acqua potabile sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale

    Laudato si’ (30)

    Abbiamo l’obbligo morale di garantire che tutti abbiano accesso all’acqua pulita necessaria per soddisfare i bisogni umani fondamentali. Un numero crescente di persone non ha servizi efficienti di distribuzione dell’acqua, soprattutto i poveri. Potremmo invece garantire l’accesso all’acqua potabile sicura, ai servizi igienico-sanitari per tutti e l’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e nell’industria, trattandola come una risorsa preziosa, conservandola e gestendola in modo equo e sostenibile.

    L’accesso all’acqua pulita è una sfida costante

    Sempre più persone non hanno acqua pulita per bere, lavarsi e irrigare i campi. Questo perché non c’è abbastanza acqua, o perché l’acqua disponibile è sprecata o inquinata. L’uso dell’acqua è raddoppiato rispetto al tasso di crescita della popolazione nel secolo scorso e più regioni stanno raggiungendo un punto in cui non ci sarà abbastanza acqua per i bisogni futuri delle persone.

    Il cambiamento climatico sta anche causando carenze e siccità in alcune aree geografiche e inondazioni in altre.

    Entro il 2025, due terzi della popolazione potrebbero affrontare carenze idriche

    Circa 4 mld di persone soffrono di grave scarsità d’acqua almeno un mese all’anno, specialmente nei paesi più poveri e nelle aree rurali. Le città in crescita in tutto il mondo affrontano gravi problemi idrici e spesso deviano il corso dell’acqua dolce dalle terre agricole. L’inquinamento idrico da pesticidi e fertilizzanti chimici è un grosso problema, mentre l’uso dispendioso dell’acqua e il riscaldamento globale minacciano anche le forniture.

    Attualmente 3,6 mld di persone vivono senza servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro e 1,7 mld non dispongono nemmeno di servizi igienico-sanitari di base. Questo provoca malattie mortali.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a water droplet

    L’acqua va trattata come risorsa ormai scarsa e quindi preziosa. Dobbiamo usarne meno e in modo più efficiente. L’educazione alla salvaguardia dell’acqua è fondamentale per cambiare il modo in cui si usufruisce di questa risorsa.

    Le pratiche di irrigazione dispendiose vanno ridimensionate. Dobbiamo ridurre l’inquinamento nei fiumi, nelle falde acquifere e nei mari riducendo l’uso eccessivo di fertilizzanti chimici e pesticidi in agricoltura.

    Possiamo risparmiare risorse riciclando l’acqua piovana e le acque reflue, mentre tutelando le foreste possiamo proteggere i bacini idrografici e i fiumi. Il riscaldamento globale è causa della scarsità d’acqua: i problemi vanno affrontati insieme.

    Mettiamoci in azione

    • Cosa dice la Bibbia sull’acqua e come la usiamo nel nostro culto cristiano, nei rituali e nei Sacramenti? Sei consapevole che l’acqua è santa? La tratti con rispetto?
    • L’acqua dà la vita. Come possiamo smettere di sprecarla e proteggere questo dono prezioso nella nostra vita quotidiana?
    • Come possiamo costruire la resilienza della comunità attraverso pratiche di risparmio idrico? Ad esempio con l’installazione di rubinetti a risparmio idrico nelle case e la predisposizione di zone cuscinetto lungo coste e fiumi.

    La nostra aria

    Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora

    Laudato si’ (2)

    L’aria pulita è un diritto universale. Eppure a livello globale 9 persone su 10 respirano aria che contiene alti livelli di sostanze inquinanti. Allo stesso tempo, l’inquinamento atmosferico contribuisce al riscaldamento globale e danneggia il mondo naturale. E i suoi effetti peggiori sono subiti dai poveri, specialmente nelle città. Molte delle azioni che possiamo intraprendere per ridurre l’inquinamento atmosferico non solo migliorerebbero la salute, ma porterebbero anche benefici per il nostro clima, la biodiversità e la qualità della vita.

    L’inquinamento atmosferico uccide più di 4 milioni di persone ogni anno

    I principali tipi di inquinamento atmosferico sono lo smog e la fuliggine. Questi sono rilasciati da veicoli a motore e dalle industrie per generare energia. Nelle città in rapida crescita, la combustione dei rifiuti è spesso un altro grande problema.

    Respirare le particelle rilasciate da questi agenti inquinanti è un rischio per la salute di tutti. Essi sono causa di malattie cardiache, ictus e cancro ai polmoni. Le persone nei Paesi a basso e medio reddito sono particolarmente esposte.

    L’inquinamento atmosferico in casa è tra le cause di malattia, specialmente tra i poveri

    Almeno 3 milioni di persone muoiono ogni anno per l’inquinamento dell’aria al chiuso, principalmente a causa del fumo di carbone, del legno e del letame.

    Quando si bruciano questi combustibili per cucinare o riscaldare le case, vengono rilasciati inquinanti pericolosi, come piccole particelle e monossido di carbonio, che danneggiano la salute di tutti i membri di una famiglia, in particolare, delle donne e dei bambini che spesso trascorrono più tempo a casa. Malattie respiratorie, cancro e problemi agli occhi sono le malattie più comuni causate dall’inquinamento dell’aria interna.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a dove

    Sono disponibili tecnologie per ridurre le emissioni delle industrie e dobbiamo cambiare i nostri sistemi dei trasporti, dell’energia e della gestione dei rifiuti. Nelle città, trasporti pubblici più efficienti e reti pedonali e ciclabili, oltre al passaggio ai motori elettrici, ridurrebbero l’inquinamento causato dai veicoli. Il passaggio dai combustibili fossili all’energia solare, eolica o idroelettrica per generare energia è decisivo. 

    La combustione dei rifiuti può essere evitata riducendoli, separandoli e riciclandoli. Le persone devono avere accesso a fonti di energie rinnovabili per riscaldarsi e illuminare le loro case.

    Mettiamoci in azione

    • Nella Bibbia, lo Spirito Santo è spesso legato al respiro e alla vita. Fai un respiro profondo e senti l’aria che riempie i polmoni. Sii consapevole che altri condividono quest’aria con te.
    • Com’è la qualità dell’aria dove vivi? Quali sono le principali fonti di inquinamento atmosferico? Presta attenzione ai più vulnerabili della società, come i bambini e gli infermi.
    • Considera come i nostri stili di vita contribuiscono all’inquinamento atmosferico. Impegnati in cambiamenti personali per ridurre le emissioni, come sostituire i viaggi in auto con i mezzi pubblici, con le camminate e l‘uso della bicicletta.

    Il nostro cibo

    Vi è una grande varietà di sistemi alimentari agricoli e di piccola scala che continua a nutrire la maggior parte della popolazione mondiale

    Laudato si’ (129)

    Il modo in cui produciamo e consumiamo cibo è intimamente connesso con il mondo che ci circonda e con i cambiamenti climatici, la biodiversità, l’uso dell’acqua e l’inquinamento. L’agricoltura fornisce sempre più materie prime per l’industria e le infrastrutture. Con la crescita della popolazione mondiale, dobbiamo garantire la sicurezza alimentare per tutti e salvaguardare gli ecosistemi che sono il fondamento stesso dell’agricoltura.

    L’agricoltura intensiva ha rimodellato il pianeta

    La crescente domanda di cibo nella seconda metà del secolo scorso ha portato a massicci cambiamenti nell’agricoltura. Questo modello è stato caratterizzato dalla meccanizzazione, da nuove varietà di colture, da pesticidi chimici e da fertilizzanti sintetici. Inizialmente, questi metodi hanno portato a un aumento delle quantità dei prodotti, ma per molti versi il sistema è ora insostenibile.

    L’agricoltura intensiva ha avuto impatti ambientali e sociali diffusi e devastanti. Molti alimenti unici e varietà di colture sono andati persi, e con essi legami di cultura in cui il cibo gioca un ruolo vitale.

    Agricoltura in crisi, persone e pianeta a rischio

    C’è un aumento della fame in 70 dei Paesi più poveri, mentre un terzo del cibo va sprecato. L’agricoltura intensiva si basa in gran parte sui combustibili fossili, ha trasformato ricche foreste in terreni agricoli ed è responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra.

    Le tecniche dell’agricoltura intensiva alterano il suolo fertile e la biodiversità, e così minano la capacità delle generazioni future di coltivare cibo a sufficienza. Lo spostamento di agricoltori locali e indigeni porta alla perdita delle abilità e conoscenze che essi possedevano.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a seedling

    Un mondo più caldo danneggerà i raccolti e gli ecosistemi, quindi dobbiamo agire sul cambiamento climatico. Evitare lo spreco di cibo ridurrebbe il consumo di risorse e darebbe da mangiare a più persone. Scegliere diete con meno latticini e carne diminuirebbe sia l’impatto sulla terra che le emissioni di gas serra.

    In pochi anni, i metodi dell’agricoltura ecologica possono rinvigorire i terreni degradati, fornire spazio alla natura, proteggere i suoli e ridurre l’emissione di carbonio. Le piccole aziende agricole producono ancora la maggior parte del cibo mondiale e questa diversità è vitale: i produttori locali e indigeni detengono conoscenze uniche che sono fondamentali per il futuro dell’agricoltura.

    Mettiamoci in azione

    • L’Eucaristia ci ricorda il rapporto profondo tra la Terra, le persone e Dio. Mentre condividiamo il Pane di Vita, come rispondiamo al fatto che così tanti soffrono la fame?
    • Viviamo in un mondo segnato da fame e spreco alimentare. Riesci a evitare di sprecare cibo? Sei disposto a fare sacrifici affinché la tua dieta sia più consona alle esigenze del pianeta?
    • Cosa cambiare nella produzione e distribuzione di cibo? Come realizzare questi cambiamenti? È possibile effettuare il compostaggio e acquistare di più dai produttori locali?

    I nostri consumi

    Il mondo del consumo esasperato è al tempo stesso il mondo del maltrattamento della vita in ogni sua forma

    Laudato si’ (230)

    Il consumismo sempre crescente e i modelli industriali di produzione stanno generando gravi conseguenze sul mondo naturale, in termini di cambiamenti climatici, inquinamento e uso sconsiderato delle risorse naturali. Gli attuali livelli di consumo, soprattutto da parte dei ricchi, non possono essere sostenuti: sarà vitale ridefinire i valori culturali e muoversi verso pratiche circolari e rigenerative nell’economia.

    Entro il 2050 avremmo bisogno di tre pianeti per sostenere gli stili di vita attuali

    Dal 1970 consumiamo più di quanto il pianeta possa tollerare. Inoltre, l’80% delle risorse mondiali è utilizzato solo dal 20% della popolazione.

    I modelli di produzione e consumo nel mondo industrializzato spogliano la Terra delle sue risorse naturali, come foreste, pesci, minerali e acqua. I modi dispendiosi in cui produciamo e consumiamo beni sono anche altamente inquinanti e danneggiano la salute delle persone e degli esseri viventi, contribuendo anche al riscaldamento globale.

    Ogni anno circa 12 milioni di tonnellate di plastica finisce nei nostri oceani

    I rifiuti di plastica sono un sintomo particolarmente grave del consumo eccessivo di risorse. Ora potrebbero esserci più di 5 trilioni di pezzi di plastica – dai pezzi più grandi alle cosiddette microplastiche – galleggianti nei nostri mari, che hanno effetti devastanti sulle specie marine e sulla biodiversità. Particelle di microplastica si fanno strada nel nostro cibo, nell’acqua e quindi nelle nostre vene.

    La metà di tutte le materie plastiche sono state prodotte negli ultimi 15 anni e la produzione è in crescita. In ogni fase del suo ciclo di vita, la plastica può danneggiare la nostra salute.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of a cyclical symbol

    Dobbiamo andare oltre i sistemi di consumo e di scarto, dobbiamo adottare approcci circolari che funzionino entro limiti ecologici. Questo significa riutilizzare, riciclare e condividere materiali e prodotti.

    I governi devono fare di più per rendere le aziende responsabili dell’impatto delle loro attività e delle catene di distribuzione. Devono inoltre aiutare i consumatori a compiere scelte sostenibili, ad esempio, attraverso una tassazione mirata e la richiesta di un’etichettatura più chiara delle merci. Le famiglie e le imprese dovrebbero anche assumersi la responsabilità di come smaltire i loro rifiuti.

    Fondamentalmente, dobbiamo trovare alternative alla crescita economica basata sul PIL, che è il motore centrale dell’aumento del consumo di beni e servizi.

    Mettiamoci in azione

    • Ti senti coinvolto in una cultura del consumismo compulsivo? Come modificheresti il tuo stile di vita per prenderti cura degli altri e del Creato?
    • Ogni prodotto e servizio ha sia un’impronta ecologica che un’impronta sociale. Scegliendo i nostri acquisti con cura e responsabilità, possiamo proteggere sia le persone che il pianeta.
    • Come si può sfruttare il potere dei cittadini per spingere i governi e il settore privato a ridurre l’impatto ecologico verso i rifiuti zero?

    Il nostro futuro condiviso

    Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente

    Laudato si’ (49)

    La giustizia sociale e i diritti umani sono parte integrante di tutte le questioni ambientali più urgenti di oggi. Coloro che contribuiscono meno al danno ambientale spesso ne subiscono gli effetti peggiori. Anche l’equità e la giustizia sono al cuore delle soluzioni. Non possiamo risolvere il riscaldamento globale, ad esempio, senza chiederci chi ne sia più responsabile. E i diritti delle donne devono assumere un ruolo fondamentale: quando le donne sono istruite e responsabilizzate, vediamo migliori risultati sull’ambiente.

    Ambiente e giustizia sociale non possono essere separati

    L’uso eccessivo delle risorse naturali da parte delle nazioni industrializzate porta i paesi più poveri a pagare un prezzo eccessivo per la crescita del mondo più sviluppato. Il cambiamento climatico ne è un chiaro esempio: i paesi più ricchi sono quelli maggiormente responsabili, ma sono i poveri e gli emarginati a subire gli impatti peggiori.

    Anche biodiversità e agricoltura sono legate a giustizia e uguaglianza. I diritti alla terra dei popoli che ne sono stati a lungo amministratori – piccoli agricoltori e popolazioni indigene – sono stati spesso ignorati.

    Siamo tutti colpiti, specialmente gli emarginati

    Le conseguenze della crisi climatica, come l’innalzamento del livello del mare, le condizioni meteorologiche estreme e i raccolti più bassi, influenzeranno maggiormente i poveri. Entro il 2050, oltre 140 milioni di persone in America Latina, Africa sub-sahariana e Sud-Est asiatico potrebbero essere costrette a migrare.

    Tutti hanno diritto all’aria e all’acqua pulite, eppure, i poveri delle città in rapida crescita ne sono molto spesso privati e sono più esposti all’inquinamento. I giovani dovranno convivere con le conseguenze delle scelte fatte oggi, quindi dovrebbero poter contare di più.

    Cosa deve cambiare?

    Illustration of two sycamore seeds

    Mentre ci impegniamo a ridurre le emissioni di gas serra, dobbiamo rafforzare la resilienza della comunità rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici, specialmente in relazione ai soggetti più vulnerabili. Possiamo ripristinare e conservare gli ecosistemi, costruire infrastrutture per proteggerci dalle mareggiate e dall’innalzamento del livello del mare e sviluppare colture resistenti alla siccità.

    Allontanandoci da un’economia di combustibili fossili, dobbiamo garantire una “transizione equa”, che offra sicurezza e opportunità a coloro che rischiano di subire degli svantaggi dal cambiamento. Sostenere con forza la giustizia ecologica è vitale per costruire un mondo equo.

    Mettiamoci in azione

    • Papa Francesco ci esorta ad ascoltare il grido della Terra e il grido dei poveri (Laudato si’, 49). Preghiamo e agiamo per la giustizia su tutti i fronti, sia per le persone che per il pianeta!
    • Come aiutare le persone, soprattutto i giovani, ad affrontare un futuro impegnativo con fiducia, competenza e speranza? Come garantire che i gruppi emarginati facciano sentire la loro voce?
    • L’emergenza climatica è un’opportunità per unirci. Come possiamo aiutare chi è colpito dalla crisi ambientale? Quali programmi o politiche possono affrontare l’ingiustizia che perdura da tempo?

    Molte cose devono riorientare la propria rotta

    Pope Francis, Laudato si’ (202)

    Non siamo separati dal pianeta che condividiamo con altre forme di vita; siamo intimamente legati ad esso e quindi siamo anche responsabili della sua cura. Questa verità deve essere riconosciuta per affrontare le sfide del periodo critico che stiamo affrontando. Ciò che è a rischio non è altro che il diritto dei nostri figli a un clima sicuro, ad acqua e aria pulite, a cibo sufficiente e alla sicurezza fisica, e a godere delle meraviglie di un pianeta ricco di vita.

    Non possiamo superare le crisi gemelle del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, né superare l’inquinamento, il degrado delle risorse, la povertà e l’ingiustizia, senza trasformare modelli obsoleti di comportamento, cultura ed economia. Dobbiamo andare oltre una relazione di sfruttamento con il nostro pianeta, e favorirne una basata sulla gestione e la cura. Mentre tale transizione è già iniziata, la gravità della situazione richiede un’azione più consistente.

    Le persone e le comunità devono unirsi per garantire che coloro che prendono decisioni e detengono maggiore responsabilità e potere comprendano che agire avendo cura dell’ambiente è una priorità per i popoli che loro guidano e di cui sono ritenuti responsabili.

    Questo momento di crisi è invero un’opportunità: possiamo rinnovare il nostro rapporto con il pianeta in modo non solo da sopravvivere, ma anche da prosperare e progredire.

    Preghiera per la nostra terra

    Dio Onnipotente,
    che sei presente in tutto l’universo
    e nella più piccola delle tue creature,
    Tu che circondi con la tua tenerezza
    tutto quanto esiste,
    riversa in noi la forza del tuo amore
    affinché ci prendiamo cura
    della vita e della bellezza.
    Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
    senza nuocere a nessuno.
    O Dio dei poveri,
    aiutaci a riscattare gli abbandonati
    e i dimenticati di questa terra
    che tanto valgono ai tuoi occhi.
    Risana la nostra vita,
    affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
    affinché seminiamo bellezza
    e non inquinamento e distruzione.
    Tocca i cuori
    di quanti cercano solo vantaggi
    a spese dei poveri e della terra.
    Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
    a contemplare con stupore,
    a riconoscere che siamo profondamente uniti
    con tutte le creature
    nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
    Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
    Sostienici, per favore, nella nostra lotta
    per la giustizia, l’amore e la pace.

    Papa Francesco, Laudato si’ (246)

    Un’iniziativa congiunta della Santa Sede e dell’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma

    L’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma è un’organizzazione internazionale no-profit di ricerca che affronta le sfide dell’ambiente e dello sviluppo.

    Il Dicastero, un dipartimento del Vaticano, assiste i rappresentanti e i membri della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo umano integrale e la cura della nostra casa comune.

    Nella Laudato si’, Papa Francesco ci invita a sviluppare una “consapevolezza amorevole” di questa casa che condividiamo e ad agire sui valori che ci sono cari (Laudato si’, 220).

    La Piattaforma di Azione Laudato si’ si ispira alla visione ecologica integrale della Laudato si’. La Piattaforma consente a comunità, istituzioni e gruppi di diventare il cambiamento che vogliono vedere nel mondo nell’attuale era di emergenza planetaria. Per saperne di più su cosa potete fare per realizzare un cambiamento positivo. 

    Visita il sito della Piattaforma Laudato si’ : piattaformadiiniziativelaudatosi.org

    Questa pubblicazione era originariamente prevista come una brochure cartacea di 20 pagine.

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