Il dono di Dio

Celebrazione per ragazzi

Una donna samaritana si reca al pozzo di Sicar per riempire la sua brocca d’acqua e lì, imprevedibilmente, realizza «il suo incontro personale» con Gesù che le cambia la vita. Con questa celebrazione - tratta dal "Dossier" della rivista "Catechisti parrocchiali" - desideriamo aiutare i ragazzi ad ascoltare e a riconoscere la sete di vita e di amore che abita nei nostri cuori e che ci rende «dono di Dio» per tutti quelli che incontriamo.

Si prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta, icona di Gesù, lampada accesa e boccetta con acqua benedetta. Ci si dispone in cerchio.

CantoÈ tempo di grazia (F. Baggio - F. Buttazzo - D. Ricci - M. Valmaggi, in È tempo di grazia, Paoline)


Preghiera
Padre, tu sei l’Amore
e mandi a noi il tuo Figlio unigenito.
Gesù, Figlio del Padre,
tu hai donato agli uomini e alle donne
il dono più grande: lo Spirito Santo.
Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio,
attraverso il cuore di ogni persona,
comunichi amore ai fratelli e alle sorelle.
Donaci, Signore, il coraggio e la gioia di cercarti e,
con te, cercare noi stessi,
per trovare la nostra verità più profonda. Amen.

Catechista. Il Vangelo racconta la vicenda di una donna samaritana, che si reca al pozzo di Sicar per riempire la sua brocca d’acqua e lì, imprevedibilmente, realizza «il suo incontro personale» con Gesù che le cambia la vita. Nel cercare l’acqua era anche alla ricerca di se stessa e, in Gesù, trova la sorgente inesauribile dell’acqua viva alla quale potrà attingere sempre. Anche noi ci mettiamo alla ricerca di Gesù e di noi stessi, per dissetarci alla fonte della vera vita e della gioia.

In ascolto della Parola

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-30)

Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?". Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna". "Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". Le dice: "Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui". Gli risponde la donna: "Io non ho marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te".
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?". La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?". Uscirono dalla città e andavano da lui.

1 Ragazzo. Aiutaci, Dio Padre, ad ascoltare e a riconoscere la sete di vita e di amore che abita nel nostro cuore, liberandoci dal frastuono di tante altre voci.
2 Ragazzo. Insegnaci, Spirito Santo, a renderci attenti e a comprendere l’anelito che sale dal cuore dei fratelli e delle sorelle, per orientarli alla pienezza della vita in te.
3 Ragazzo. Donaci, Gesù, l’acqua viva perché tutta la nostra vita sia un annuncio di te e della tua misericordia senza limiti.

Catechista. Noi stessi siamo «dono di Dio» per l’umanità. La meraviglia che ci portiamo dentro e il desiderio di fare «grandi cose» per gli altri sono segno della «sete di significato» che ricerchiamo per dare senso alla nostra vita. Una sete cresciuta con il Battesimo, che ci ha resi figli di Dio nel Figlio Gesù e fratelli e sorelle fra noi. L’acqua battesimale ha scavato nel nostro cuore il desiderio profondo di amare Dio e gli altri, e di essere amati.

Gesto

In memoria del Battesimo, il parroco – o il catechista – fa un segno di croce con l’acqua benedetta sulla fronte di ogni ragazzo/a.

Preghiera
Signore Gesù, tu ci chiami «ad essere santi»
e ci rendi testimoni del tuo amore.
Insegnaci a riconoscere «i nostri talenti» come tuoi doni,
a metterli a frutto senza riserve,
attuando il progetto che hai stabilito per noi,
chiamandoci per nome alla vita e all’amore.
Donaci la sapienza del cuore
e occhi liberi per leggere «i segni» della tua volontà
e compierla con gioia. Amen.

CantoNel tuo cuore sia la pace (F. Buttazzo - D. Scarpa, in Vieni Soffio di Dio, Paoline)


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