Aspettando il Natale

In Avvento, camminiamo insieme

Esiste un calendario che propone ai bambini piccoli gesti da vivere ogni giorno, a casa, a scuola, tra amici, in famiglia. E poi ci siamo noi che, sulle quattro parole chiave che il calendario propone, offriamo a catechisti e genitori 4 preghiere, più una per il Natale, da valorizzare nelle 4 settimane di Avvento.

Il calendario di Avvento è una delle tradizioni inaffondabili della preparazione al Natale. Attorno vi si ritrovano grandi e bambini, per vivere un momento di scoperta e di impegno condiviso. È un semplicissimo ma prezioso strumento per caricare di senso i 24 giorni che precedono il Natale: attorno al calendario di Avvento i bambini (ma anche i grandi) capiscono senza troppe parole che ai momenti speciali ci si prepara in modo speciale. E poiché il Natale per un cristiano è un evento straordinario allora è importante prepararsi bene, e non da soli. Coinvolgersi e coinvolgere è fondamentale!

Il cammino proposto dal Calendario di Avvento che vi proponiamo èscandito da 4 parole, 4 verbi, che ci permettono di focalizzare 4 diversi atteggiamenti da coltivare aspettando il Natale: attendere, aprirsi, gioire, accogliere. Sono le 4 parole a partire dalle quali nel calendario il bambino scoprirà, casella dopo casella e quindi giorno dopo giorno, i piccoli gesti da vivere per rendere anche le sue giornate un tempo di apertura all'altro, di condivisione, di ringraziamento per quanto ha già ricevuto.
Su queste quattro parole, e a partire dal Vangelo delle quattro domeniche di Avvento, verranno proposte su questa pagina quattro preghiere da valorizzare con i bambini al catechismo, o a casa.

Se le preghiere vengono usate in parrocchia, potranno essere:
– pregate durante l'incontro di catechesi;
– pregate alla fine della celebrazione eucaristica domenicale, coinvolgendo tutta la comunità;
– stampate e consegnate ai bambini perché possano essere pregate in famiglia. Creando un concreto coinvolgimento delle famiglie nel cammino proposto.
In questo caso il calendario di Avvento Aspettando il Natale potrebbe diventare il filo rosso del cammino che i bambini vivranno in preparazione alla nascita del Signore. Rappresenterebbe anche un'occasione di confronto e condivisione per tutti i bambini che vivono il cammino di iniziazione.

Se il calendario di Avvento viene usato in famiglia, le preghiere potrebbero essere pregate:
– la domenica, prima del pranzo, abbinandole a una semplice benedizione dei pasti;
– in pomeriggio, radunandosi attorno alla Bibbia aperta davanti a una candela, dopo aver ascoltato la parola di Dio della domenica;
– la sera, prima di addormentarsi. In questo caso la preghiera della domenica potrebbe essere pregata ogni sera della settimana.

Piccole attenzioni per non sprecare un'occasione

L'Avvento, per i bambini, è una preziosa occasione per fare esperienza di attesa operativa: comprendono che il Natale celebra la nascita di Gesù, ma imparano che a Gesù che nasce occorre fare spazio. I piccoli e semplici gesti proposti nelle singole finestrelle sono veri e propri esercizi per allenarsi e imparare ad attendere che qualcosa di importante accada, a riconoscere i doni ricevuti, a gioire e ringraziare per quanto ci è donato, ad accogliere e a condividere.
Per questo è importante che l'apertura delle finestrelle sia un momento di comunità: familiare ed ecclesiale. Non si può lasciare solo un bambino. Non ne coglierebbe tutto il senso e la profondità di ciò che è invitato a compiere.
Inoltre, un adulto che accompagni e spieghi ogni gesto fa sì che il bambino comprenda che attendere il Signore che viene è un'esperienza bella, che unisce e ci apre alla fraternità.

ATTENDERE
Il bambino è invitato a entrare nel senso dell'attesa. Sarebbe bello che un adulto, un catechista, un familiare lo aiutasse a raccontare cosa significa attendere: attendere qualcuno, attendere qualcosa, attendere Dio.

Ma attendere significa anche prepararsi e preparare: se stessi, l'ambiente, qualcosa per qualcuno. È ciò che il bambino sarà chiamato a fare.

APRIRSI
Guardando Maria
, il modello per eccellenza di apertura a Dio, anche i bambini saranno chiamati ad aprire la porta, il cuore, le mani. Perché Dio entra facendogli spazio. Lui non abbatte le porte chiuse, ma sta alla porta e attende che qualcuno gli apra.
È entrato in Maria perché lei gli ha fatto spazio, ha spalancato le braccia e il cuore a Dio.

GIOIRE
Di che cosa si gioisce? Delle cose belle naturalmente! E allora l'esercizio più grande è quello di riuscire ad accorgersi di ciò che di bello c'è attorno a noi, per poter essere gioire davvero e poter anche dire «grazie».
Esercizio, questo, tutt'altro che banale. Perché spesso, nella vita dei nostri ragazzi, i motivi di felicità sono legati a oggetti, a cose chieste e ottenute con minimi sforzi. L'effetto? Abituarsi a pensare che la gioia non venga da ricerca e scoperta interiore ma come risultato di acquisti fatti.
Questa è la settimana in cui inizia il conto alla rovescia verso il Natale!

ACCOGLIERE
Inutile dirlo: il Natale è vicino... I bambini sono pronti? La loro casa è pronta? Il presepe è pronto?
Il calendario li aiuterà anche a pregare: «Vieni, Signore Gesù!»

Buon Natale!

All'apertura della venticinquesima finestrella non ci resta che gioire e ringraziare: Gesù è nato ed è tra noi!


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