La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. Domenica dell’Ascensione. Percorso per gli adolescenti e i giovani

La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. Domenica dell’Ascensione. Percorso per gli adolescenti e i giovani

Ne ho parlato con Marina, la mia amica supercattolica, e con Omar, che segue l’islam che gli ha trasmesso la sua famiglia, per capire se esiste in giro un’esperienza di qualcuno che se ne va e non abbandona. Un modo per andare e restare. Sì, perché questa faccenda di Gesù che lascia i suoi e resta presente mi sembra tanto strana. Se uno se ne va – per giunta sale al cielo sotto lo sguardo dei suoi amici più cari – come fa a rimanere tutti i giorni con loro? Eppure Gesù risorto lo ha affermato e deve averlo promesso con tale forza che Matteo se lo ricorda dopo tanti anni, quando scrive le ultime battute del suo Vangelo. Gesù poi non parla solo ai suoi discepoli di quel momento: dice che resta fino alla fine del mondo; quindi anche oggi, ora, con me, tutti i giorni! Marina dice che Gesù se lo può permettere grazie al fatto che manda lo Spirito Santo, cioè il suo Amore, che fa ricordare le cose che Gesù ha detto e fa circolare quello stesso Amore – con la A maiuscola, perché è Dio – che consente di sperimentare la prossimità di Gesù, anzi, la sua presenza: sta con noi. Che dire? È una cosa un po’ difficile da spiegare, in verità; se poi la fede fa un po’ cilecca – come nel mio caso – mi sa che non funziona… e comunque in quanto a dubbi sono in ottima compagnia, perché anche i discepoli – proprio davanti a Gesù risorto che li saluta prima dell’Ascensione al Cielo – sta scritto che dubitarono. Di che? Della sua risurrezione, della sua promessa di restare, intanto che sta per andare? Come possono convivere con il dubbio che ogni giorno li accompagna? … e poi c’è da chiedersi: ma ne vale la pena? C’è davvero da fidarsi? Tutte queste domande umane nascono nel cuore perché ci dimentichiamo di un pezzo, non riusciamo a vedere la realtà nella sua integrità, ma abbiamo uno sguardo limitato…