La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. V Domenica di Pasqua. Percorso per i bambini e i ragazzi

La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. V Domenica di Pasqua. Percorso per i bambini e i ragazzi

Lea è in camera con Marco, il suo fratellino, quando decide di chiamare al telefono Zaccaria, un compagno di scuola; frequentano la stessa classe da sempre e sono buoni amici. I due si raccontano come stanno passando l’isolamento. Zaccaria, che è musulmano, spiega alla bambina che è iniziato il Ramadam, uno dei periodi più importanti per la loro religione, anche se, a causa della quarantena, è un po’ diverso dagli anni scorsi. Lea gli conferma che anche per lei e la sua famiglia, la Pasqua trascorsa da qualche settimana, è stata differente dal solito, ma comunque bella. I due bambini parlano piacevolmente per una mezz’ora, felici di poter condividere quanto stanno vivendo; intanto Marco se ne sta appiccicato alla finestra. “Ho sentito dire alla tv che questo virus ci ha reso tutti uguali”, dice Zaccaria a Lea. “Io non mi sono mai sentita diversa da te; è un problema degli adulti questa cosa. Mica perché preghiamo in modo diverso o mangiamo cibi differenti, questo ci fa essere meno amici! Inoltre serviva un virus per capire una cosa tanto banale?”, aggiunge la ragazzina. Zaccaria conferma che a volte gli adulti sono proprio strani. “Ora siamo anche troppo uguali…”, borbotta Marco. Sentendolo lamentarsi, la sorella saluta l’amico al telefono e si avvicina. “Che cosa stai guardando così attentamente?”, gli chiede.
“Sto cercando di capire se mi piace ancora come un tempo guardare fuori”, risponde Marco. “Non ho capito che vuoi dire…” “Insomma, prima mi divertivo un sacco. Le auto che viaggiavano su e giù erano tutte diverse, dai mille colori e sul marciapiede c’erano persone che s’incontravano e si sorridevano, altre che portavano a passeggio i propri cani e ancora bambini che sfrecciavano con le loro bici o con gli skate. Ora non c’è più divertimento. Passa poca gente e mi sembrano tutti uguali con la mascherina”, sbuffa Marco. “Hai ragione”, dice Lea; poi provando a sollevare l’animo del fratellino, aggiunge: “Perché non proviamo a fare un gioco insieme? Facciamo a chi indovina più persone tra quelle che passano con la mascherina”….