Novena tratta dal Libretto
delle Suore Domenicane di San Sisto, Roma –Casa-Santuario di S.Caterina da Siena
– Via del Tiratoio, 8, Siena
NOVENA in onore di Santa Caterina da Siena (da autore
ignoto)
Primo giorno
ASPIRAZIONI INFANTILI
LE PRIME VISIONI - PRIVILEGI
CELESTI
Primo punto -
Umile figlia del popolo, Santa Caterina da Siena si dimostrò sin dai primi suoi
anni incline meravigliosamente alla pietà e destinata ad una vita più angelica
che umana.
Il suo desiderio fu di dare a
Dio tutta se stessa; fuggì le cose del mondo e i giovanili divertimenti, amò la
preghiera, cercò i luoghi solitari e bramò di servire Dio nell'innocenza del suo
cuore. Venerò i sacerdoti come ministri di Dio; quando li vedeva passare per
via, baciava le orme dei loro piedi. Ebbe verso
Conservi anche in noi il
degnissimo Iddio l'innocenza del cuore, e se l'abbiamo perduta, ci dia forza per
recuperarla e poterlo amare e servire come figli fedeli.
(1)
(1) Queste meditazioni possono
servire anche per i cinque mercoledì precedenti la festa. A chi pratica questa
devozione, Pio VI, il lO gennaio 1778, concesse l'indulgenza di sette anni e
sette quarantene ogni mercoledì e
Secondo punto -
Fu Caterina fin dall'infanzia favorita da Dio di straordinarie visioni. Una
delle prime fu quando in età di sei anni; andata con il fratellino Stefano poco
lontana da casa, vide in alto, sulla cima del colle di Camporegio, dove c’è
Uno dei più vivi desideri di
Caterina fanciulla fu di separarsi totalmente dagli uomini e nella solitudine
parlare col suo Dio. Uscita un giorno dalla città, preso un pane con sé, trovò
poco lontano dalle mura alcune caverne e credé che ivi fosse il deserto. Vi si
trattenne a lungo e soltanto la sera le campane di San Domenico la destarono
dall'estasi beata e una mano invisibile la ricondusse in città. Nella casa
paterna pregava continuamente e durante l’orazione le fu vista aleggiare sul
capo una candida colomba. Così Iddio manifestava d'averla presa in custodia e di
volere da lei cose grandi.
Chiediamo anche noi al Signore
Iddio che ci distacchi dagli amori della terra e ci faccia amare la (pag2 )
conversazione coi cittadini del cielo. Domandiamogli che benedica i nostri passi
per correre animosi nelle vie del bene.
Colloquio - O
amabile Caterina, che a Gesù Cristo unico amore desti fin da bambina le primizie
degli affetti, che Lui solo cercasti nell'innocenza del tuo cuore, che da Dio
fosti mirabilmente privilegiata ed arricchita di doni celesti, che nutristi la
devozione più tenera verso
Ossequio –
Cerchiamo anche noi Iddio nella solitudine del nostro cuore e porgiamo
l’orecchio alla Sua voce che internamente ci parla.
Secondo Giorno
SPOSALIZIO CON NOSTRO SIGNORE
GESÙ CRISTO E CAMBIO DEL CUORE
Primo punto -
La ferma risoluzione presa da Caterina di non dare il suo cuore altro che a Dio,
fu confermata da lei con mirabile energia quando, recisa la sua chioma ed
avvoltasi il capo con un bianco velo, stabilì di abbandonare per sempre il mondo
ed ascriversi tra le Sorelle della Penitenza (pag.3) dell'Ordine di S. Domenico.
Alle compagne ella apparve vero angelo di bontà e tutte le avanzava nella
perfezione della virtù, dando a conoscere d'essere guidata in modo speciale da
Dio. Ella conobbe fin da allora la sua missione di diffondere nelle anime il
fuoco dell’amore di Cristo. Il cuore di Caterina fu così adorno di virtù e di
mirabili doni che Gesù Cristo la volle per Sua Sposa prediletta, destinandola ad
operar cose grandi nella Sua Chiesa. Questa Vergine era pronta, con la ampada
accesa! Essendo ella in età di venti anni, nel giovedì di carnevale del 1367,
Gesù Cristo, accompagnato dalla sua Vergine Madre, apparve a Caterina con una
corte di angeli e le pose nel dito un lucentissimo anello. San Domenico suo
Padre e il prediletto apostolo Giovanni si rallegrarono dell’evento e David
Profeta suonò con l'arpa divine armonie.
Nello stato in cui Dio ci ha
posto, cerchiamo anche noi l'amore di Dio ed il bene delle anime! Operiamo con
tutte le nostre forze perché Gesù Cristo sia da tutti conosciuto e amato.
Secondo punto -
Divenuta Sposa di Cristo, Caterina udì dal celeste suo Sposo queste belle
parole: (pag.4)
«Figlia, dammi il tuo cuore ed
io ti darò il mio». E con fervido slancio di fede ella fece la sua offerta. Dal
quel momento si sentì tutta trasformata e rinnovata. Il cuor di Gesù era
divenuto il suo e ne sentì in sé tutto il fuoco d'amore; ne fece suoi i dolori;
provò le punture delle spine e sentì in sé gli angosciosi desideri per la
salvezza della anime. Suo continuo tormento fu la sete di patire per amor del
suo Gesù e per il bene della Chiesa. Sua vivissima brama fu d'immolarsi per
guadagnare le anime a Cristo.
Dia anche a noi
Colloquio - O
dolce Sposa di Cristo, Santa Caterina, che desti al mondo lo spettacolo di un
amore sovrumano verso Colui che desidera attrarre a sé tutti i cuori, tu che
rispondesti con tanto slancio ai Suoi inviti e con trasporto ineffabile ne
accettasti le pene, che per Lui ed in Lui desiderasti vivere e morire, sii la
nostra guida perché possiamo anche noi camminare per la via dell'amore e del
dolore che tu eleggesti. E se per questa ardua via non possiamo seguirti che da
lontano, dacci almeno la forza di sopportare i dolori della vita e le pene in
espiazione dei nostri peccati. Così sia. (pag.5)
Ossequio - Cerchiamo anche noi di restare uniti a Dio nella fede e
nell'amore; né mai si estingua nel cuor nostro la fiamma di carità, pronti a
rispondere in ogni momento agli inviti celesti.
Terzo giorno
COLLOQUI CON LO SPOSO CELESTE –
CHIAMATA ALL'AZIONE - VITA DI CARITÀ
Primo punto - I
colloqui di Caterina col suo Sposo celeste divennero più frequenti dopo tanti
contrassegni d'amore. Il divino Maestro spesso le appariva e la istruiva nelle
cose dell'anima, soprattutto nella conoscenza di se stessa, del suo nulla e del
peccato, e di Dio sommo infinito bene. La meditazione in cui Iddio parla
all'anima che docile l’ascolta, e l'orazione con cui l'anima parla a Dio, furono
il suo continuo esercizio accompagnato da singolari penitenze e continui
digiuni. In tal modo ella si preparava a compiere le grandi opere a cui Dio
l'aveva destinata, e di cui nulla ella ancora sapeva. Si lasciava guidare da
Dio, pronta a fare in tutto e per tutto
Insegni Caterina anche a noi ad
elevare a Dio la nostra mente e il nostro cuore e udire Iddio che ci parla e
c'invita ad amare e servire Lui solo. (pag.6)
Secondo punto -
Munita della forza acquisita negl'intimi colloqui con Dio, Caterina sentì che le
sarebbe toccato di uscire dalla cella per darsi alla vita d'azione, per portare
la parola d'amore in mezzo alla gente e guadagnare anime a Dio. Sebbene
desiderosa di silenzio e di luoghi di ritiro, obbedì alla chiamata trovando il
modo, anche in mezzo agli strepiti del mondo, di formarsi un solitario rifugio
nella cella del suo cuore per parlare a Dio ed ascoltare
L'anima di Caterina fu ripiena
d'ardore per una vita conforme a quella del Divino suo Sposo. Sebbene donna,
chiamata ad una missione singolare nella Chiesa, ella sembrò erede dello Spirito
di San Domenico e della sapienza di San Tommaso d'Aquino e cominciò a
distribuire a vantaggio delle anime i tesori della sua mente e del suo cuore. I
suoi primi pensieri furono per il suo popolo, per suoi amici più diletti, i
poveri, e per ogni sorta di infelici. Le opere a cui attese furono l'assistenza
ai lebbrosi, ai colpiti dal contagio, visitò i carcerati, assistè i morenti e
conquistò con le lacrime e con le preghiere perfino le anime dei condannati
dalla giustizia. Nella (pag.7) sua città, le parole di Caterina erano per tutti
come strali potenti che ferivano i cuori e li conquistavano a Dio.
Santifichi quindi Caterina, col
suo aiuto efficace, ogni opera nostra quando lavoriamo per il bene del prossimo,
e il suo splendido esempio sia di stimolo per vincere la nostra inerzia e
renderci veri apostoli di carità.
Colloquio -
Devotissima Caterina, unisci i tuoi intensi desideri di vita apostolica alla
nostre brame di unione con Dio, insegnaci ad evitare il difetto di occuparci
troppo delle cose esteriori, dirigi i nostri passi, fa che siano santificate le
nostre azioni, indicaci i mezzi per non attenderci un premio in terra per il
bene che operiamo, e fa che soltanto Iddio sia la nostra mercede in paradiso.
Ossequio - Sia
valido esempio per noi la vita mirabile di Caterina; impiegniamoci nelle cose
terrene tenendo sempre presente Iddio; lasciamoci guidare da Lui offrendoGli
sempre in lode le nostre opere. (pag.8)
Quarto giorno
LE SACRE STIMMATE - ASCENSIONI
SUBLIMI
Primo punto -
Il desiderio di assomigliare al suo Sposo addolorato e crocifisso fu così
intenso in Caterina che, essendole apparso Gesù Cristo con l’offerta di due
corone, una d'oro e perle preziose, l'altra di acutissime spine, ella di slancio
prese lieta la corona di spine. E fu così viva in lei la sete della penitenza,
che desiderò come doni preziosi del suo Sposo, le persecuzioni, le calunnie ed
ogni sorta di sofferenza, benedicendo chi la malediceva e spargendo benefici su
chi la ingiuriava e le faceva del male. Quando si mormorava di lei, diceva: «Non
diranno mai di me quanto di merito» e chiamava suoi benefattori ed amici quelli
che pensavano male di lei dicendo che essi la conoscevano meglio di ogni altro.
Noi, che siamo tanto gelosi
della nostra reputazione e desiderosi della lode spesso non meritata, imitiamo
la vergine Caterina nel non respingere le umiliazioni e i dolori che ci rendono
simili a Gesù, nostro divino Maestro.
Secondo punto -
Prima che si accingesse alle opere più grandi, alle quali il celeste suo Sposo
l'aveva destinata in vantaggio della Chiesa, Caterina ebbe la singolarissima
grazia di divenire a lui simile (pag.9) anche nelle membra esteriori. Con
mistero sublime d'amore Egli volle imprimere in lei i segni dolorosi della sua
passione; mentre a Pisa ella intensamente pregava nella chiesa di Santa Cristina
dinanzi al Crocifisso Redentore, si partirono cinque raggi sanguigni dalle Sue
piaghe, diretti alle mani, ai piedi ed al costato della Santa, che ne rimasero
prodigiosamente feriti, in modo che ella divenne immagine viva di Gesù
crocifisso e morto per noi. Per cinque anni ella portò questi segni portentosi;
furono questi per lei anni di continui spasimi fino alla morte, oltreché di
attività sovrumana per il bene delle anime e la gloria della Chiesa.
Mirabilmente elevata alla
somiglianza con Gesù Redentore, la santa vergine Caterina cercò di far suoi i
desideri che Gesù ebbe per la gloria del Padre e per la diffusione nel mondo
dell’Amore Divino. Sentì in modo meraviglioso la sete per le anime, e provò in
sé tutte le ansie del buon pastore che va in cerca delle pecorelle smarrite.
Vide le colpe di tanti ostinati ribelli alla voce dell'Amore, e mai cessò di
richiamarli all'esercizio della virtù ed alla contrizione dei loro peccati. E
mentre il suo cuore sembrò dilatarsi senza confine per abbracciare tutte quante
le anime, provava un gaudio ineffabile nel vederne tornare un gran numero
all'Amore del loro Dio e un intenso dolore le feriva continuamente il cuore
(pag.10) nel vedere per tante altre disperso il sangue per esse versato.
Esaminiamo noi stessi e vediamo
quanto scarso sia in noi il desiderio di conformare la nostra vita a quella di
Gesù Cristo. Ciediamo a Lui, nostro Redentore e Maestro, di eleggerci a suoi
coadiutori nella grande opera della redenzione.
Colloquio - O
Caterina, vera serafina nell'amore, che rifiutando ogni onore e delizia del
mondo non scegliesti altro che le spine e la croce, che seguisti lo Sposo per
l'aspra via del calvario portandone come privilegio sulle membra i segni
dolorosi della Sua passione, sii per noi, così freddi nell'amore e così contrari
a rassegnarci alle pene della vita, validissimo esempio e stimolo per
abbracciare le croci che il Signore ci manda. Dacci la forza, o Sposa di Cristo,
di accettare da Gesù il calice del dolore; fa che le nostre anime purificate dai
patimenti e unite a Lui nel sacrificio, siano degne di associarsi a Gesù nella
vita di gloria.
Ossequio -
Invitati dall'Apostolo San Paolo a rivestirci del nostro Signor Gesù Cristo,
cerchiamo anche noi di far nostre le pene di Gesù, immolandoci sulla sua croce
per la redenzione delle anime. (pag.11)
Quinto giorno
AMOR DI DIO E DEL PROSSIMO -
AMORE A GESÙ SACRAMENTO E ALLA CHIESA
Primo punto -
L'amore di Dio e del prossimo furono in Caterina una sola e medesima fiamma.
Ella c'insegnò come noi siamo spinti ad amarlo senza misura e a dare a Lui tutto
il nostro cuore rinunziando totalmente a noi stessi, nella cognizione del nostro
nulla e per l'infinita sapienza e bontà di Dio e delle Sue due grandi opere: la
creazione e la redenzione dell'umanità. E mentre alla cognizione di Dio si
giunge dalla cognizione di noi stessi e delle creature, non è invece l'amore
delle creature che deve condurci all'amore di Dio, ma l'Amore di Dio che ci deve
far amare in Lui tutte le creature, e non è per altro motivo che per quest'unico
e ineffabile amore. Così da Dio non dobbiamo mai staccare il nostro cuore, che
solo in Dio può saziarsi, né deve essere dato da noi (consacrati) a nessuna
creatura. Ed essendo l'amore la ragione di tutto il nostro operare, tutto ciò
che facciamo e vogliamo dobbiamo farlo e volerlo per solo amore e sola gloria di
Dio. Salutiamo in Caterina la nostra Maestra, che c'insegna ad amare Iddio bene
infinito e il nostro prossimo, per amore di Dio. (pag.12)
Secondo punto -
Verso Gesù Sacramento ebbe Caterina un particolarissimo amore. Nella Santa
Eucarestia ella vide Iddio che continua l'opera della redenzione e rimane in
contatto continuo con l'umanità. Vide in Essa il ricordo vivo e perenne della
passione di Cristo, la fonte per noi di grazia e il pegno della gloria futura;
vide nell'Eucaristia una rivelazione divina del Cuore Santissimo del Redentore e
anelò continuamente di dissetarsi alla ferita aperta del Suo costato, onde ella
diceva di trarre fuoco e sangue. E di tal cibo visse anche corporalmente,
ridestando in tante anime i fervori eucaristici e il desiderio di riceverlo con
frequenza. Dall'amore grandissimo verso Dio, dai suoi intensi fervori verso il
Divin Sacramento derivò in Caterina un vivo e forte amore verso
Attragga anche noi Caterina a
gustare nel Sacramento d'amore il frutto della redenzione, e (pag 13) interceda
per noi presso Dio perché purifichi il nostro cuore e ci renda degni di cibarci
spesso del Pane degli Angeli.
Colloquio - O
Santa Caterina, grande amante di Dio e delle anime, che nell'amore di Dio
abbracciasti gli uomini tutti e li volesti tutti legati dai dolci vincoli della
carità, che nel Sacramento adorabile vedesti il segno di questa unione e nel
Pontefice Sommo il nostro vero padre e pastore, ottieni anche per noi almeno una
scintilla di quel fuoco che infiammò il tuo cuore. Purifica i nostri affetti e
fa che soltanto in Dio noi amiamo le creature; innamoraci del Divin Sacramento
sicché solo da questo pane celeste noi (consacrati) cerchiamo la vita, e rendici
figli devoti e zelanti della cattolica Chiesa.
Ossequio -
Preghiamo la nostra serafica Madre affinché ottenga per noi da Dio un sincero
amore verso
Sesto giorno
ZELO PER
Primo punto -
Fu un continuo dolore al cuore di Caterina vedere la sua Patria lacerata da
fiere discordie, le famiglie divise, gli animi accesi d'odio e di desiderio di
vendetta. Per banali motivi si armavano i cittadini l'uno contro dell'altro, si
muovevano guerre fra i paesi rivali ed erano frequenti gli omicidi ed i
tradimenti. Gemeva Caterina in mezzo a queste contese, e spinta dalla carità non
solo si offrì consolatrice di tutti gli afflitti, specialmente degli orfani e
delle vedove, ma si interpose spesso fra i combattenti, e con parole infuocate
che scendevano nel fondo dei cuori esortò al perdono ed alla concordia per la
misericordia di Gesù Cristo; spesso ottenne che i nemici più fieri si dessero
l’abbraccio della pace. Si recò in persona nelle terre rivali, nei castelli dei
contendenti, e non fu paga finché non vide innalzato il ramo d'olivo come
insegna di pace.
Ammiriamo lo zelo di questa
grande pacificatrice di cuori, e sia vivissimo in noi il desiderio che tutti gli
uomini si uniscano tra loro come fratelli e figli d'un medesimo Padre.
Secondo punto -
Vide Caterina la causa delle discordie nell'orgoglio, nelle passioni sfrenate, e
(pag.15) soprattutto nell'amor proprio, che ella chiamava fonte d'ogni male e
rovina d'ogni bene. Invitata da Dio stesso a consacrarsi all'opera della riforma
dei costumi, usò ogni mezzo per estirpare dai cuori le radici funeste dei vizi,
scuotere le coscienze e indurre anche i più ribelli a lacrime di pentimento.
Tanto fervide furono le sue ammonizioni che molti si chiusero nei chiostri per
espiare le loro colpe nell'austerità e santità d'una nuova vita. Accompagnata da
vari religiosi che assolvevano i penitenti, si recava sul campo delle contese,
si intratteneva a lungo nelle famiglie facendo ammirare la bellezza della virtù
e la dolcezza della pace. E intanto deponevano nel suo cuore le loro sofferenze
di madri e di spose; e gemendo con loro ispirava la più perfetta rassegnazione
al divin volere.
Più vasti ancora furono in
Caterina i desideri di pace al veder le contese e le guerre tra popolo e popolo,
le terribili stragi, le congiure e le ribellioni ai legittimi capi. Nella sua
mente arrise la grande idea della pace universale di tutti i cristiani e della
loro unione nella grande impresa della liberazione dei luoghi santificati dal
sangue di Cristo e glorificati dal Santo Sepolcro. Ella sperò che gli uomini si
sarebbero pacificati nel cercare l'unica gloria nel trionfo di Cristo. Tentò
ogni via per giungere nell'intento, rivolgendosi con (pag.16) lettere ai
Principi, ai Re, e allo stesso Romano Pontefice, esortando tutti a favorire il
santo passaggio e a seguire il gonfalone della Santa Croce alzato dal Padre
comune dei fedeli. Così ella univa le sue ferventi aspirazioni ai voti magnanimi
di tanti grandi, che avevano a cuore l'onore di Dio e l'esaltazione della
Chiesa.
Sia sprone a tutti noi
l'esempio di Caterina; l'amore verso Dio e il desiderio di vedere esteso a tutti
i popoli il beneficio della redenzione, ci spinga ad aiutare per quanto possiamo
le opere compiute dalla Chiesa per l'estensione del regno di Gesù Cristo nel
mondo.
Colloquio -
Verginella ammirabile, Santa Caterina, che, senza alcun aiuto di mezzi terreni,
o di umana sapienza, mostrasti a noi la forza del divino amore con le parole,
con gli scritti, con le opere meravigliose e riuscisti ad emulare i più grandi
apostoli nello zelo per la salute delle anime e la gloria della Chiesa, guarda a
noi incapaci di eseguire e nemmeno concepire opere simili alle tue. Tu che nel
mondo rimaneti splendido esempio di zelo e di amore per il bene e consacrasti
tutta la vita al trionfo delle più magnanime idee, scuoti il nostro torpore e fa
che noi, umiliati davanti a Dio, possiamo divenire per mano tua docili strumenti
dei suoi divini voleri. (pag.17)
Ossequio -
Ammaestrai dall'ammirabile Santa, cerchiamo anche noi di attirar le anime a Dio,
facendo conoscere a tutti con la parola e con l'esempio quanto sia dolce il
vivere in unione con Dio e servire a Lui solo.
Settimo giorno
RITORNO DEL PONTEFICE A ROMA.
IL VOTO ESAUDITO - UMILTÀ DELLA
SANTA
Primo
punto - Al tempo di Caterina era vivo desiderio di tutti i
fedeli che il Vicario di Gesù Cristo, esule da settant'anni dalla sua sede
romana, vi facesse ritorno. Tra le ragioni che avevano persuaso il Pontefice a
restar lontano da Roma vi era quella delle lotte e discordie che laceravano
l'Italia; ma Caterina pensò giustamente che queste, assai violente, si sarebbero
calmate se il Padre comune dei fedeli fosse tornato al centro della cattolica
Chiesa. Iddio le mise in cuore l'idea di adoperarsi per la nobile causa, e,
sprovvista di tutti i mezzi umani, con la sola forza della parola accesa d'amore
e dalla virtù delle preghiere continue, meritò di divenire l'Angelo di Dio per
ricondurre il Pontefice alla sede gloriosa di Roma, rendendo così alla Chiesa le
veste della letizia.
A compiere le opere grandi ha
sempre scelto Iddio i mezzi più umili, mostrando così che
vanità degli umani intenti. Se
vogliamo anche noi divenire strumenti per il bene nelle mani di Dio, umiliamoci
profondamente e riconosciamo il nostro nulla, mettendo in Dio tutta la nostra
fiducia.
Secondo
punto - A Caterina si porse l'occasione di recarsi di persona
presso il Pontefice in Avignone, ove fece a lui presenti i desideri di tutti i
fedeli, e coraggiosamente gli parlò del dovere che egli aveva di ritornare alla
sua sede. E illuminata da quel Dio che conosce i segreti dei cuori, ella conobbe
il voto che il Pontefice aveva fatto, che a nessuno aveva rivelato, di
riprendere sollecitamente la via di Roma. Quella rivelazione fu per il Sommo
Pontefice un nuovo invito di Dio, e vincendo ogni difficoltà, senza dare ascolto
ai consigli contrari, senza temere le minacce, decise il suo ritorno
ringraziando Iddio che per le preghiere di Caterina gli aveva dato forza e virtù
per compiere il difficile passo.
Mentre il Pontefice, accolto
dal plauso di Roma, rimetteva il piede sul suolo santificato dal sangue dei
Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tanti Martiri, Caterina, tutta umile,
sottraendosi agli elogi, tornava nella sua Siena, ringraziando il Signore nel
segreto della sua cella e dando a Lui tutta la gloria dell'opera grande compiuta
contro ogni umana speranza. Si meravigliava che Dio avesse voluto servirsi
proprio di lei, ritenendosi la più vile delle creature. Così, sempre più in lei
si accendeva il divino amore (pag.19) con l'ardente desiderio di vivere in Dio e
immolarsi per Lui, senza attendere in terra null'altro compenso.
Grande esempio è questo per
noi, che d'ogni piccolo merito montiamo in superbia e spesso vantiamo pregi che
non possediamo. Impariamo da Caterina a riconoscere in Dio il solo autore d'ogni
nostro bene ed a non vedere altro in noi che la miseria e il peccato, né altro
premio desiderare quaggiù se non la grazia di amare Iddio e di servirlo
fedelmente.
Colloquio - O serafica
vergine Caterina, che apparisti al mondo rivestita della potenza di Dio quando
restituiste alla sede romana il suo Vicario qui in terra e sapeste infondere in
lui speranza e coraggio, tu che ridonasti la gioia a tanti figli ansiosi di
rivedere il Padre da lungo tempo lontano e che per tutto questo non solo non
aveste alcun pensiero d'orgoglio, ma piuttosto ne prendesti motivo per umiliarti
davanti a Dio e darne lode a Lui solo, insegna anche a noi, così pieni di noi
stessi, sprovvisti di meriti e solo degni di pena, ad umiliarci profondamente
davanti a Dio e di ogni nostro bene dare a Lui soltanto onore e gloria.
Ossequio - Quel vivo
amore di Dio e quell'unico desiderio del bene delle anime, che ispirò la nostra
Santa, serva d'esempio anche a noi e ci sia (pag.20) d'impulso a riformare noi
stesse per edificare il prossimo nostro.
Ottavo giorno
LOTTA PER L'UNITÀ DELLA CHIESA - VITA DI DOLORE E
DI AMORE -OFFERTA DELLA VITA A DIO
Primo
punto -
Non dimentichiamo noi il
dovere, che tutti ci lega, di lavorare, lottare anche ai tempi nostri, con
ardore di (pag.21) fede per la difesa della Chiesa nostra madre e del Sommo
Pontefice, nostro Pastore e Padre.
Secondo
punto - La vita della serafica Vergine, che erasi ormai tutta
consacrata alla causa della Chiesa e del Pontefice, e che aveva superato i più
difficili ostacoli con un lavoro continuo misto a gemiti e lacrime, si andava
consumando, ed ella parve come la vittima posta sopra l'altare. Sempre elevata a
Dio, staccata totalmente dalle cose terrene, né spesso altro alimento ricevendo
che
Al Dio Crocifisso che l'aveva
fatta simile a Sé diceva Caterina col desiderio più ardente: O Dio eterno,
ricevi il sacrificio della mia vita; io non ho altro che darti se non quello che
tu hai dato a me.
E così, fatta simile a lui nei
dolori della passione, bramò essere a lui simile nella morte; gli ultimi suoi
mesi furono per lei un continuo martirio. Non era però la sua vita come una
debole fiamma che si estingue, ma piuttosto luce e ardore più vivi che mai, che
spandeva al di fuori. Ella andava ogni giorno in devoto pellegrinaggio a San
Pietro, ove per più ore rimaneva come rapita in Dio. E chiunque la vedeva
(pag.22) sentivasi acceso d'amore e del desiderio delle celesti cose.
Siano rese da noi grazie vive
al Signore, che dando alla terra questo celeste serafino, riaccese in tante
anime la fiamma della divina carità. Accostiamoci al fuoco di quest'anima e
cerchiamo d'imitarla, offrendo a Dio, a sconto delle nostre colpe, tutti i
dolori della vita.
Colloquio - O Caterina,
Santa eroina della cattolica Chiesa, che alla difesa di lei consacrasti
interamente la vita e tutte le tue forze impiegaste nel tenere uniti i figli
alla Madre comune, tu che ben conosci come
Ossequio - Siano
stimolo al nostro cuore i desideri ardenti di patire che sentì
Nono giorno
TRANSITO FELICE PIANTO DEI
DISCEPOLI - GLORIA DELLA CHIESA
Primo
punto - Lo spasimo dell'amore e la sete del dolore giunsero in
Caterina a tal segno, che la piena di affetti non poté contenersi nel suo
fragile cuore. All’età di trentatrè anni, in una celletta della casa delle
Terziarie presso
Alla Chiesa dona Iddio i suoi
Santi perché servano di esempio e sprone a camminare per le vie del bene; ed
anche dopo la loro morte essi operano a nostro vantaggio. Siano rese grazie a
Dio che ci diede Caterina come madre e maestra, e non cessiamo di edificarci ai
suoi esempi e di nutrirci della sua celeste dottrina.
Secondo
punto - A così bella morte eran presenti Lapa, l'afflittissima
sua madre, alcuni religiosi (pag.24) dell'Ordine di San Domenico, e
molti figli e figlie spirituali della Santa; e tutti, pure essendo persuasi che
in quel momento gli angeli facevano in cielo grandissima festa, non si
arrestavano dal piangere. Non sopra di lei piangevano ma sopra se stessi che si
sentivano orfani; ed ai loro pianti univa il suo dolore il Pontefice Urbano, che
vedevasi privo di uno dei più validi sostegni. Ma la fiducia di avere in cielo
una forte tutela e la speranza delle sue preghiere li riconfortava; e molti di
essi si adoperarono a diffondere la devozione della loro madre e maestra, a
propagarne i mirabili insegnamenti e a far conoscere a tutti le meraviglie in
lei operate da Dio. Ed ora tra i santi della Chiesa rifulge Caterina
d'incomparabile gloria.
Colloquio - O Caterina,
vittima d'amore, salga a te, potentissima presso Dio, il gemito degli esuli
della terra che ti amano e ti salutano sorella e madre, protettrice e maestra.
Prega per tutti i fedeli di vivere distaccati dalle cose terrene, in unione con
Dio, lavorando per la salute delle anime e per la gloria della Chiesa, pronti a
sacrificarci per il bene, a crescere continuamente nella virtù e morire
finalmente col nome di Gesù sulle labbra e nel cuore. Prega per l'Italia nostra,
e per l’Europa, e per tutta
Ossequio - Se la
bellezza di questa morte ci rapisce, pensiamo che anche a noi sarà riservato di
morire vittime d'amore, purché il nostro cuore, staccato dalle cose terrene,
viva solo del desiderio del cielo. (pag.26)
Invocazioni a
Santa Caterina in forma di litanie (da un antico manuale di pietà del 15°
secolo)
Pag27
O Signore -abbi pietà di noi
O Cristo, -abbi pietà di noi
O Cristo, -ascoltaci
O Cristo, -esaudiscici
Padre celeste, Dio, -abbi pietà di noi
Figlio, Redentore del mondo Dio, - abbi pietà di
noi
Spirito Santo, Dio, - abbi pietà di noi
Santa Trinità unico Dio, - abbi pietà di noi
Santa Maria, - prega per noi
Santa Caterina da Siena, - prega per noi
O cara figlia di Dio, - prega per noi
O degna figlia di San Domenico, -prega per noi
O fiore d'innocenza, - prega per noi
O frutto precoce di virtù, - prega per
noi
O immagine di semplicità, - prega per
noi
O esempio perfetto di umiltà, - prega per
noi
O tesoro di purità, - prega per noi
O angelo di dolcezza, - prega per noi
O propugnacolo della fede, - prega per
noi
O scudo della speranza, - prega per
noi
O incendio d'amore, - prega per noi
O Vergine ammirabile, - prega per noi
pag. 28
O Sposa di Cristo, -prega per noi
O tu, che fosti privata del tuo cuore, -prega per noi
O tu, che ricevesti il cuore di Gesù, -prega per noi
O Vergine, emulatrice dei più santi penitenti, -prega per noi
O amante ardentissima della Croce di Gesù, -prega per noi
O tu, che sempre vivesti alla presenza di Dio e seguisti le vie della più alta perfezione, -prega per noi
O tu, che avesti l'anima distaccata dalle cose terrestri e dai sensi, -prega per noi
O tu, che fosti frequentemente rapita in Dio, -prega per noi
O tu, che gustasti senza posa la manna dell'orazione, - prega per noi
O Vergine, ammirabile per il dono del santo raccoglimento, - prega per noi
O tu, che fosti inviolabilmente unita a Dio con stretti legami, - prega per noi
O tu, che fosti veramente trasformata in Cristo, - prega per noi
O Vergine, arricchita col dono della profezia, - prega per noi
O mistica cacciatrice di anime, bramosa di guadagnarle a Dio, - prega per noi
O mediatrice potente delle anime indurite nel male, - prega per noi
pag.29
o aiuto dei peccatori, -prega per noi
O sostegno delle anime fedeli, -prega per noi
O colomba di grazia, -prega per noi
O angelo pacificatore dei popoli, -prega per noi
O colonna fulgida della Chiesa, -prega per noi
O consigliera dei Pontefici, -prega per noi
O terrore dell'eresia, -prega per noi
O gloria della Chiesa, -prega per noi
O gloria del terz'Ordine di San Domenico, -prega per noi
O esempio di obbedienza perfettissima, -prega per noi
O esempio di pazienza invittissima, -prega per noi
O Vergine, che languisti per la brama ardente della vita del Cielo,-prega per noi
O tu, che fosti ricca di grazia e di virtù, -prega per noi
O tu, che fosti incoronata col dono della perseveranza, -prega per noi
O tu, che in cielo godi l'eterno amplesso di Gesù, -prega per noi
O
agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, -perdonaci o Signore.
O
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, -esaudiscici Signore.
O Agnello
di Dio, che togli i peccati del mondo, -abbi pietà di noi, o
Gesù.
Pag 30
Cristo ascoltaci.
o Cristo, esaudiscici.
Prega per noi, o Santa Caterina.
Mfinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
o Dio, che
ornasti
Piene di gioia alla vista di tanta gloria e di tanti
trionfi, che a Te, o Serafina di amore, tributa oggi
Pag.31
Orazione di San Gregorio Papa in suffragio delle anime
purganti
1)O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia
fatta a lode della Tua ultima agonia, di tutte le Tue piaghe, dei Tuoi dolori,
dei sudori e delle pene che Tu soffristi sul Calvario per amore nostro, Ti prego
di offrire tutto il Tuo sudore, il Tuo sangue, le Tue piaghe al Celeste Padre
per i peccati commessi dall'anima di N.N ... Pater, Ave.
2)O Signore Gesù Cristo, questa
orazione sia fatta a lode della Tua ultima agonia, dalle grandi pene, dei
martirii, e di tutto ciò che per noi hai sofferto, specialmente allorché il Tuo
cuore si spezzò. Ti prego di offrire i martirii e le pene Tue al Celeste Padre
per tutti i peccati che ha commesso l'anima di N.N .... in pensieri, parole,
opere ed omissioni. Pater, Ave.
3)O Signore Gesù Cristo, questa
orazione sia offerta in lode al grande amore che avesti per il genere umano e
che Ti sforzò a venire dal Cielo in terra a patire pene, martìrii e la morte
stessa. Ti prego per quell'amore con cui apristi il Paradiso all'uomo che col
peccato l'aveva
Pag.32
perduto,
degnati offrire al Tuo Celeste Padre i Tuoi martirii infiniti per liberare
l'anima di N.N . . .. da tutte le pene del purgatorio. Pater,
Ave.
Amabilissimo mio Gesù, Ti offro
l'anima di N.N .... ed imploro sopra di lei (o lui) ad uno ad uno, tutti i
momenti, patimenti, le azioni, le virtù, i meriti, le suppliche, i sospiri e i
gemiti della Tua Vita Santissima, Passione e Morte penosissima sulla Croce, il
sacro Sangue che spargesti per la nostra salute e redenzione, con tutti i meriti
del Tuo cuore divino, di Maria, di Giuseppe e di tutti i Santi.
(Dopo aver recitato per almeno un
mese intero consecutivamente queste preghiere, anche quell'anima che sarebbe
condannata fino al giorno del giudizio, verrà liberata lo stesso giorno).
Vi adoro o Croce Santa, che foste
ornata del Corpo Santissimo del mio Signore, coperta e tinta del Suo
preziosissimo Sangue.
Vi adoro, mio Dio, posto in Croce
per me.
Vi adoro, o Croce Santa, per amore
di Colui che è il mio Signore. Amen
(Questa
preghiera recitata 33 volte
il Venerdì Santo, libera 33 Anime dal Purgatorio. Recitata 50 volte,
ogni Venerdì, ne libera 5. Essa
venne corifermata dai Papi: Adriano VI, Gregorio XIII, Paolo
VI.)