Triduo per il malato e sofferente

 

O glorioso San Camillo, dedicandoti completamente al servizio dei poveri ammalati, hai visto in ciascuno di essi l’amato Gesù sofferente e piagato, per cui di giorno e di notte, vicino ai loro letti, hai procurato di lenirne i dolori con quell’amore sublime con cui una mamma assiste l’unico figlio ammalato, intercedi per la salute del malato (della malata), che a te ricorre con grande speranza nella tua potente intercessione. Gloria.

O padre amabile dei sofferenti, quante lacrime hai versato nel sentire i gemiti di dolore dei poveri malati! Li stringevi allora al tuo petto e non ti allontanavi, se prima non fossero stati consolati. Se qualche volta, nonostante tutta l’intelligenza della tua carità, non riuscivi ad accontentarli, t’inginocchiavi davanti a loro e piangevi: “Signore mio, anima mia, cosa posso fare per te?” Ascolta dunque, o grande Santo, i sospiri e le preghiere del malato (della malata), che è unito (a) alla nostra accorata implorazione, perchè ottenga, se questa è la volontà di Dio, la sospirata grazia della salute. Gloria.

O dolce consolatore dei soffrenti, sei stato veramente un angelo inviato dal Cielo per i malati, gli agonizzanti, i poveri, per le città colpite da epidemie o da carestie. Tutti trovavano in te il medico, l’amico, il padre, il ministro della divina misericordia. Fa dunque sentire, o grande Santo, al malato (alla malata) che ti prega con noi, la potenza del tuo patrocinio, affinché possiamo ringraziare la divina bontà per averci dato in te un protettore, che soccorre ed allieta i suoi devoti nell’anima, nel corpo e nell’estreme necessità. Gloria.