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TESTO Commento Matteo 13,24-43 (forma breve: Matteo 13,24-30)

padre Paul Devreux

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XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (17/07/2005)

Vangelo: Mt 13,24-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, 35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. 38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Forma breve (Mt 13,24-30):

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Quando Gesù parla di selezione tra buoni e cattivi mi domando spontaneamente da che parte andrò a finire, perché se da una parte non mi ritengo buono, dall'altra è anche vero che non mi ritengo neanche tanto cattivo da meritare l'inferno! Ma se dovessi giudicare io quest'umanità, dove metterei la separazione tra buoni e cattivi, e come mi sentirei dopo averlo fatto? Penso che veramente è meglio lasciare fare al Signore e mettere l'accento su un altro aspetto che emerge da questa pagina di Vangelo e che forse è anche più importante: il fatto che il regno dei cieli c'è.

Qui Gesù non parla di un regno che è già presente in questo mondo, ma che è il frutto di ciò che semina in questo mondo e che noi siamo invitati ad accogliere. Gesù dice che si tratta di cose piccole, apparentemente insignificanti, ma che hanno in se una grande vitalità.

Mettiamo a confronto il grano con la zizzania: la zizzania fa presto a crescere e ad espandersi, come il pettegolezzo e le cattive notizie che avvelenano la vita. Il grano nutre.

Il granello di senape che diventa un albero mi fa pensare alla chiesa, snobbata da quelli che non ne hanno bisogno, ma sulla quale si appoggiano tanti poveri e bisognosi. E così anche il vangelo, la parola di Dio di cui difficilmente si parla, ma che di fatto è un fermento per la nostra società. Basti pensare al fatto che gli economisti si stanno rendendo conto che la chiave del benessere è la solidarietà.

Di fatto la zizzania fa rumore e fa parlare di se, il grano buono no. Chiedo al Signore un udito fine, capace di mettere a tacere tutte le cattive notizie che altro non fanno che avvelenare la vita e scoraggiare, per poter ascoltare la buona notizia che è il vangelo e ricevere cosi la forza necessaria per poter essere costruttore di giustizia e di pace. Così facendo mi renderò conto di quanto è vero che un albero che casca fa più rumore di una foresta che cresce e imparerò a dare importanza solo alla foresta che cresce. Di fatto è molto più numerosa intorno a me la gente onesta e che si sforza di fare il suo dovere che non quelli che fanno parlare di se. Signore donami occhi per vedere i primi e lasciarmi condizionare solo da loro.

 

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