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TESTO Commento su Marco 10,17-30

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (12/10/2003)

Vangelo: Mc 10,17-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,17-30

17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

28Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

Dalla Parola del giorno

In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.

Come vivere questa Parola?

Al giovane che gli aveva chiesto come fare per conseguire la vita eterna Gesù era stato esplicito: gli aveva ricordato i comandamenti e, guarda caso, quelli che regolano i rapporti interpersonali dentro l'amore del prossimo che è poi "la prova del nove" per capire se amiamo o no il Signore. Ma quando il giovane candidamente gli dice di aver osservato ciò fin dalla giovinezza, si accende una luce nuova. Gesù gli dice: "Va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, poi vieni e seguimi". E che è mai la gran luce su tutto questo? Una noterella dell'evangelista ce lo dice: "Lo guardò e lo amò". Sì, Gesù prende ad amare con amore di predilezione uno che, già sulla buona via, vuole intensificare il cammino con una marcia in più, che è l'essere disposto a capire la "radicalità" della sequela. Il che, si badi bene, non è anzitutto spogliarsi di quanto uno ha, ma cogliere il senso di quello sguardo e di quell'amore in funzione di qualcosa che è poi sempre una realizzazione assolutamente piena per una gioia di libertà senza confronto. Ecco allora perché è possibile e gioioso lasciare tutto. Quello che rovina l'uomo, soprattutto l'uomo d'oggi, è l'essere preso dentro la morsa di promesse false all'insegna dell'accumulo, del possedere, dell'attaccamento al denaro ricchezze e piacere. Invece chi si decide per il distacco (che è anche gestire per il bene comune ciò che si ha, fuori da tranelli egoici) conosce veramente un'altra qualità di vita. E' così che riceve il centuplo nel senso che impara a godere di tutto: in semplicità di cuore e nell'esproprio. Riceve il centuplo nel campo di una affettività dilatata, non egocentrica e di una capacità di realizzare quello di cui è capace senza l'ansia della riuscita, del plauso, dell'interesse egoistico. E quell'inciso "con persecuzioni"? E' da mettere nel conto della nostra realtà di "gente pellegrinante" in un mondo imperfetto dove la contraddizione, il dolore, il male non sono scomparsi. Però, dentro quello "sguardo" e "quell'amore" di cui si è detto sopra, tutto si riscatta in chi ama.

Oggi, su questo rifletterò nella mia pausa contemplativa. E chiederò due cose: la grazia di percepire lo sguardo di Gesù, il suo amore, e la grazia di capire che il distacco ha un nome: libertà.

La voce di un profeta del nostro tempo

Lo sappiamo bene, tutto il denaro del mondo non basterà per formare delle persone che si amino. Solo con uomini e donne che si amano si può creare tutto, la felicità, la vera pace e anche il denaro necessario.
Abbè Pierre

 

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