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TESTO Commento su Ap 21,1-5a.6b-7

Monastero Domenicano Matris Domini  

Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa III) (02/11/2016)

Brano biblico: Ap 21,1-5.6-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,1-12

1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Collocazione del brano
Il libro dell'Apocalisse è l'ultimo della Bibbia e dà compimento a tutta la rivelazione. Il titolo significa rivelazione, scoperta, e intento dell'autore è quello di farci comprendere le cose ultime, il ritorno di Cristo sulla terra, la sconfitta definitiva del male e il sorgere di una nuova terra. Il tutto è raccontato con un linguaggio immaginifico e terrificante, che risente molto dello stile letterario del tempo. Il brano che leggiamo oggi è verso la fine del libro e ci descrive appunto la nuova Gerusalemme, l'umanità redenta, che vive in piena comunione con Dio. E' questa la promessa di felicità infinita che viene fatta ad ognuno di noi. Questa promessa ci dona molta speranza riguardo i nostri cari che sono già morti e il nostro futuro. Tutti insieme saremo uniti in Cristo nella nuova Gerusalemme.

Lectio
Io Giovanni 1vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più.
Questo brano segue immediatamente quello in cui è descritto il giudizio finale. La morte e l'inferno furono distrutti, gettati nel lago di fuoco. Anche coloro che avevano fatto il male venivano gettati nel lago di fuoco, cioè la seconda morte. Dopo questo scenario di distruzione compare un cielo nuovo e una terra nuova. Vi è una nuova creazione. Tutto è stato ripreso in mano da Dio e ricreato, senza peccato, senza ribellione verso di Lui. Infatti il mare non c'era più. Nella concezione semitica il mare, profondo e misterioso, spesso caotico e abitato da animali enormi e spaventosi, è il simbolo del male.

2E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
In questa nuova creazione scende la "nuova Gerusalemme", simbolo della comunione del popolo con il suo Dio. La città santa viene da Dio, in essa appare ora in tutta la sua estensione la potenza e la grazia di Dio. E' abbigliata come una sposa, il suo è un amore manifesto.

3Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: "Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
Una voce fuori campo spiega l'immagine: ecco la tenda! Un tempo il Signore abitava nella Tenda e poi nel Tempio, poi nei tabernacoli della Nuova Alleanza. Quei simboli trovano ora il suo compimento: la Città santa è l'abitazione di Dio. Dio è presente direttamente in tutto, Dio e l'umanità si appartengono completamente, è un vincolo matrimoniale. Tutti i popoli finalmente sono entrati in comunione con Dio.

4E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate".
Questa immagine è molto commovente. Dio asciugherà ogni lacrima, non consola alla leggera, non esorta a dimenticare bensì trasfigura le ferite. Tutto ciò che è passeggero, terrestre, doloroso è stato trasformato nella nuova creazione.

5E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Ora la parola passa a Dio. Egli è l'onnipotenza, fa nuove tutte le cose. Realizza pienamente tutto ciò che era iniziato con la redenzione di Cristo ed è stato realizzato all'interno della storia della salvezza.

6Io sono l'Alfa e l'Omèga, il Principio e la Fine. A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell'acqua della vita.
Dio è l'alfa e l'omega, cioè l'inizio e la fine dell'alfabeto greco. Tutto ha inizio e fine in Lui. Ormai l'opera della salvezza è compiuta. Questo compimento è un dono dal contenuto inesprimibile: dona l'acqua della vita, però è necessario che vi sia la sete, il desiderio di quest'acqua, il desiderio dell'eterno, della comunione con Dio.

7Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio.
Il vincitore è colui che ha perseverato nel momento delle prove, nell'attesa del compimento delle promesse di Dio. Grazie alla sua fiducia in Dio potrà godere di questi beni legati al compimento, soprattutto egli sarà figlio di Dio, in questo legame unico e forte che già lega Gesù Cristo a Dio Padre. Questo è ciò che aspetta i nostri defunti e ciascuno di noi.

Meditiamo
- Penso mai alla fine del mondo, al ritorno di Cristo e al giudizio finale? Come me li immagino?
- Mi sono sentito consolato dal Signore in qualche situazione di sofferenza?
- Ho sete dell'acqua della vita?

 

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