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TESTO Commento su Sir 35,15-17.20-22; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (23/10/2016)

Vangelo: Sir 35,15-17.20-22; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù 9disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Siracide 35,12-14.16-18
Da questi versetti ogni credente, secondo le sue possibilità, è tenuto a dar qualcosa di quel che possiede. La gioia del donare deve trasparire dal volto perché Dio ama colui che dona con gioia. La gioia rende lieve la fatica ed aiuta a superare gli ostacoli che la vita ci presenta ogni volta.

2Timoteo 4,6-8.16-18
Abbiamo un Paolo nostalgico, dove ricorda diverse persone sia lontane che vicine alla fede di Dio. Paolo sapendo di essere vicino alla morte ha il desiderio di rivedere Timoteo, per poter cercare un po' di conforto con la sua presenza. Con i saluti si può notare la grande capacità di perdonare di Paolo, seguendo l'esempio di Cristo, Il Signore lo libererà da ogni male e lo porterà salvo nei cieli.

Luca 18,9-14
Attraverso la preghiera, Gesù ci insegna la nostra relazione con Dio, ci insegna il nostro modo di vivere con noi stessi e con il prossimo. L'esempio della diversità nel pregare tra il fariseo e il pubblicano si capisce che bisogna pregare in un certo modo. Comunque il mio pensiero è che l'importante è pregare Dio, rivolgersi a Lui, sono le parole quelle che contano, ma anche i gesti verso il prossimo, aiutare il prossimo, riconoscere e confessare i propri peccati sono una sorta di preghiera. Riconoscere le proprie mancanze nei confronti dell'amore verso Dio, perché Lui è sempre lì che ci chiede di accettare la Sua misericordia

Per la riflessione di coppia e di famiglia.
- E voi quanto pregate?
- E pregate più con le parole o con i gesti?

Marco-Cristina Giustarini CPM PISA

 

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