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TESTO Famiglia di Nazareth modello per tutte le famiglie

don Roberto Rossi  

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno B) (28/12/2014)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Celebriamo la festa della Santa Famiglia di Nazareth. Ogni presepio ci mostra Gesù insieme con la Madonna e san Giuseppe, nella grotta di Betlemme. Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre.

Il nostro sguardo sulla santa Famiglia si lascia attirare anche dalla semplicità della vita che essa conduce a Nazareth. E' un esempio che fa tanto bene alle nostre famiglie, le aiuta a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l'aiuto vicendevole, il perdono reciproco. Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: "permesso, grazie, scusa". Vorrei anche incoraggiare le famiglie a prendere coscienza dell'importanza che hanno nella Chiesa e nella società. L'annuncio del Vangelo, infatti, passa anzitutto attraverso le famiglie, per poi raggiungere i diversi ambiti della vita quotidiana. (papa Francesco)

La famiglia, formata nel matrimonio di un uomo e una donna, è il luogo dell'amore gratuito donato. Il Matrimonio è una vocazione. Deve essere una piccola Chiesa domestica dove regna la pace. Unita e gioiosa, testimonia la presenza di Dio. Vedere un'intera famiglia partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale è un esempio ed è una pratica da incoraggiare pur senza forzature o imposizioni, ma coltivando formazione, testimonianza, convinzioni. La famiglia di oggi deve essere unita e pronta a condividere sia i momenti di gioia sia i momenti di difficoltà. Deve avere attenzione per i bisogni di ogni suo membro e soprattutto per l'educazione dei figli..

I genitori devono essere i primi nel dare esempio di onestà e coerenza con ciò che insegnano.

La famiglia di oggi deve acquisire consapevolezza del proprio ruolo educativo ed assumerne la responsabilità aprendosi alla collaborazione con la scuola e le altre agenzie educative.

Lo stile di vita deve essere caratterizzato da sobrietà ed essenzialità, coerente con le proprie disponibilità. La famiglia è un soggetto economico, sociale e religioso, che produce e consuma. Dovrà essere un modello di consumo sobrio.

Dovrà curare lo stile dell'apertura agli altri per fare rete con altre famiglie, come forza positiva e chiedere rispetto per i propri valori ed essere rispettosa degli usi e costumi altrui.

La famiglia contribuisce positivamente all'ordine sociale. Pur difendendo la propria riservatezza, può mostrarsi aperta e cordiale. Se vuole rispetto deve tenere un atteggiamento adeguato alle circostanze ed al luogo. In riferimento ai parenti: costruire e ricostruire rapporti veri ("il telefono esiste anche per questo").

Le famiglie dovranno organizzarsi per il miglioramento della vita scolastica e dell'apprendimento e sostenere la diffusione di una cultura umana e scientifica. (dal Sinodo parrocchiale)

 

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