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TESTO Commento su Marco 1,1-8

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II Domenica di Avvento (Anno B) (07/12/2014)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Buon giorno ragazzi! Oggi celebriamo la seconda domenica di avvento, un tempo forte, importante, che ci prepara al Natale.

Io so che già da domani, festa dell'Immacolata, qualcuno incomincerà a preparare il presepe o gli addobbi natalizi per l'albero. A questi preparativi esterni, utili per creare il clima di festa, deve però corrispondere il nostro impegno perché questo Natale porti gioia nel nostro cuore, perché diventi accoglienza di Gesù e del suo amore per noi.

La domenica, e in particolare l'Eucarestia, è il momento in cui ci mettiamo in ascolto della Parola del Signore perché ci orienti nel cammino della settimana, perché "condizioni", in un certo senso, il nostro comportamento, le nostre azioni a scuola, a casa, in parrocchia, nei centri sportivi, in tutti gli ambienti in cui viviamo.

Non è così semplice, ma è questo l'impegno che ci deve caratterizzare in questo cammino di avvento.
Oggi il vangelo ci presenta la figura di Giovanni Battista.

Ve lo ricordate, vero? Se vi faccio qualche domanda io so che i più grandi di voi sapranno dirmi tante cose di lui. Per esempio che viveva nel deserto. Non è certo facile vivere nel deserto, perché lì la vita è proprio dura, non ci sono le comodità della città! Il deserto è un luogo arido dove la sopravvivenza per uomini, piante e animali è davvero difficile.

Ma perché, secondo voi, Giovanni va proprio lì a predicare? Perché non è andato nella piazza più importante di Gerusalemme, magari vicino al Tempio dove c'era tanta gente?

C'è un motivo interessantissimo. Gli evangelisti infatti, che sono dei grandi scrittori, misurano le parole in quanto ogni parola ha un significato e racconta una storia.

Il deserto ci ricorda l'esodo, la liberazione del popolo di Israele dall'Egitto.

Giovanni, inoltre, nel deserto battezza e questo vuol dire che è vicino ad un fiume importante: il Giordano. È il fiume che il popolo di Israele ha attraversato per entrare nella terra promessa, in una nuova condizione non più di schiavitù ma di libertà, non più di tristezza ma di gioia.

L'evangelista Marco dice che questo grido di Giovanni era davvero ascoltato dalla gente per cui "uscivano" (adopera lo stesso verbo che parla dell'esodo degli ebrei dalla schiavitù) e andavano da Giovanni a farsi battezzare.

Giovanni cerca di far capire loro che chi sceglie di farsi battezzare non compie un semplice rito di penitenza o di purificazione, ma un gesto che vuole significare la adesione ad un cambiamento totale della propria vita, nei confronti di Dio e degli altri.

Conoscere Dio come solo Gesù ce lo può far conoscere, amare gli altri come Dio sa amarli: senza condizioni e senza limiti.

Difficile? Sì, ma non impossibile perché Gesù battezza in Spirito Santo. Dona, cioè, a chi sceglie di camminare con lui lo stesso suo Spirito che è Santo, divino. E questo dono ci accompagna nel cammino della fede per imparare a diventare uomini e donne capaci di volere il bene di tutti.

Giovanni dice poi un'altra frase importante: "Io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei sandali di Gesù". Attenzione a non prendere questo modo di esprimersi come un atto di umiltà di Giovanni nei confronti di Gesù. No!

Giovanni sta dicendo qualcosa di veramente importante. Con questa espressione che si potrebbe dire "tecnica", egli ci presenta Gesù come lo Sposo. Proprio così.

Per capire questo dobbiamo andare indietro nella storia di Israele. Se un uomo moriva lasciando la moglie senza figli maschi, secondo la "legge del levirato", il parente più prossimo del defunto, in genere il cognato, subentrava nel diritto di riscattarne l'eredità ed era tenuto a sposare la vedova (evidentemente l'intento era di dare una discendenza al parente morto e di mantenere il patrimonio in famiglia). Ma se questo parente non accettava, si toglieva il sandalo e lo dava al parente successivo come segno della cessione del proprio diritto-dovere.

Quando Giovanni dice di non essere degno di sciogliere il laccio del sandalo di Colui che sta per venire, dice che lui, il Battista, non è degno non solo di cedere il sandalo, ma nemmeno di scioglierne i lacci, perché Gesù è lo sposo insostituibile!

È una gioia la presenza di Gesù come sposo. Lo sposo è colui che avrà cura della sua sposa umanità. Questa è la bella notizia a cui deve seguire il nostro impegno nel preparare la strada al Signore che viene. Ma cosa vuol dire?

Vuol dire fare in modo che tutto possa favorire l'incontro con lui. Ad esempio, fare in modo che non ci siano ostacoli, chiusure, interruzioni all'ascolto del suo messaggio di speranza.

Io, per esempio, abito in una zona in cui è difficile ascoltare bene la radio perché ci sono troppe interferenze. È difficile anche comunicare col cellulare perché spesso, quando si parla, la comunicazione è cattiva o viene addirittura interrotta. Devo allora cercare il posto "buono" per poter conversare.

Preparare la strada vuol dire fare in modo che la comunicazione arrivi, che non si interrompa, che non sia a singhiozzo. E questo, sapete, dipende solo da noi perché Dio comunica sempre forte e chiaro!

Siamo pronti ad accogliere e a mettere in pratica il messaggio che Giovanni Battista ci dona?
Buona domenica
Commento a cura di Sr. Piera Cori

 

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