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TESTO Commento su Lc 1,39-56

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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2013)

Vangelo: Lc 11,27-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Il Magnificat è un'altissima lode di ringraziamento. Anche noi dobbiamo ringraziare il Signore. Per le persone, le parole, il pane, i segni che ci dona ogni giorno. Gratitudine per Maria. La gratitudine è una forma alta di spiritualità e s'impara; ci vuole una vera scuola.

Maria visita Elisabetta e apre il cuore all'incontenibile canto dell'amore di Dio per gli uomini. In Maria, la Parola dell'angelo si fa Pentecoste e impulso a uscire per andare a servire. Anche Elisabetta, ricevuto il "Pace a te" di Maria, è piena di Spirito Santo e avverte il sussulto del figlio che le cresce in grembo.

L'Assunzione è la verità e il mistero della Madre di Dio elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e preannuncia la vittoria della vita sulla morte. Primizia nel dolore, primizia nel destino della gloria, Maria ci attende per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla grazia di Dio. L'eterno Magnificat.

La visita di Maria a Elisabetta è la gioia dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra lo sposo e la sposa: Elisabetta è gravida di millenni di attesa, Maria porta in sé l'Atteso. Nel loro incontro è l'abbraccio tra la promessa e il compimento. Elisabetta e Maria sono parenti; lo sono anche i bambini che portano in grembo: uomo e Dio sono della stessa carne. Noi siamo parenti di Dio!

Maria canta: l'anima mia dice che grande è il Signore! Adamo, al contrario, fece Dio piccolo, come la sua meschinità. Maria, invece, fa grande Dio perché lo vede come amoroso sposo capace di dare la vita. Lei riconosce Dio come Dio e scopre in sé l'immagine autentica di Lui. Il primo dono di Dio - e il primo canto a lui - è riconoscerlo grande, grande e per noi.

Il Magnificat è un canto in grande segreto, è una cosa fra Elisabetta e Maria; ci sono molti "mio" e "mia" che indicano una storia di nozze, fra Maria e il Signore. Oggi, festa di Maria assunta in cielo, alto, immenso, luminoso, simbolo di Dio. Assunta significa che è accolta alla presenza di Dio, arrivata a un'esperienza diretta di lui, alla visione beatifica. Maria è introdotta nella Trinità, più vicina al Padre, al Figlio e allo Spirito di quanto lo siano gli angeli e i santi.

L'Assunzione è la pasqua di Maria perché lei "è di Cristo" come nessun altro, associata a lui, in modo del tutto singolare, come Immacolata, Madre, discepola fedele, partecipe della passione, tutta Santa. In quello di Maria è il futuro di tutti. È l'immagine della Chiesa, la primizia dell'umanità salvata. Noi siamo in cammino verso la stessa meta, ma sempre inquieti, insoddisfatti. Non è la quantità delle esperienze che ci soddisfa. In realtà cerchiamo la vita, la felicità per sempre. La missione della Chiesa è additarla, anche attraverso l'architettura delle splendide Cattedrali con cupole grandiose. Simbolo del cielo.

Commento a cura di don Angelo Sceppacerca

 

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