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TESTO Tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini

don Roberto Rossi  

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (01/09/2002)

Vangelo: Mt 16,21-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 21Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 22Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

Il vangelo ci riporta un incontro e un insegnamento molto significativo. Abbiamo Gesù e Pietro. Pietro, pur con tutta la sua buona volontà, il suo impegno, il suo ruolo, non riesce a comprendere le scelte profonde di Gesù. Tutto quello che andiamo meditando oggi, dobbiamo vederlo in continuo e quasi letterale riferimento alla vita concreta nostra e della società del nostro tempo.

Gesù parla apertamente della sua prossima sofferenza, del fatto che a Gerusalemme dovrà soffrire molto, sarà condannato e ucciso e poi risusciterà. I discepoli non riuscivano forse a capire che cosa fosse questa risurrezione, ma comprendevano molto bene che cosa significasse: sofferenza, condanna, morte, soprattutto in riferimento a Gesù, il Maestro e con timore, anche per loro forse. C'è il piano di Dio che ha dato il suo Figlio "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio", che nell'offerta e nel sacrificio totale di Cristo esprime il suo amore infinito per l'umanità: "non c'è amore più grande di chi dà la vita". Ma gli apostoli non riescono a comprendere, hanno ancora la concezione di un messia che ci impone, che vince, che manifesta la sua grandezza nella potenza.

Pietro prende da parte Gesù e gli dice che non deve accadergli di soffrire, di essere condannato, di morire.

Gesù è talmente deciso da rivolgere a Pietro un rimprovero estremamente chiaro e duro: "Vai via da me, perché tu sei in questo momento un satana, un tentatore. Tu non mi sei di aiuto, ma di rovina, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini".

Come riflette con chiarezza la situazione di ciascuno di noi e della mentalità comune, questo rimprovero di Gesù!

Ciascuno di noi deve chiedersi: Io penso secondo Dio? Oppure vado dietro a tutti i discorsi della gente, alla mentalità comune, a tutte le suggestioni del mondo che tende a rifiutare le cose importanti e costruisce – con saccenteria e facile sicurezza – superficialità, consumismo, piacere, interessi, egoismo, sfruttamento?

E' importante mettersi sulla strada del Signore, imparare a fare nostri i suoi pensieri, i suoi sentimenti, il suo stile, le sue scelte. Tutto questo può sembrare inizialmente perdente, ma è la verità della vita e la vita si riesce a costruirla bene solo nella verità: il resto è illusione, miraggio, tentazione, e alla fine fallimento e rovina.

Dio ha i suoi pensieri e i suoi progetti per il nostro bene vero e duraturo.

"Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Credo sia il peccato che tutti noi continuamente abbiamo. Anche noi cristiani, praticanti, desiderosi di vivere bene dobbiamo continuamente esaminarci: questo che penso, che dico, che compio è secondo il pensiero di Gesù, del suo vangelo, oppure prima di arrivare a confrontarmi con l'amore di Gesù e il suo vangelo coltivo dentro di me tutti i sentimenti umani, le impostazioni materialistiche e borghesi, fino a voler costruire la mia vita come se Dio non esistesse o non avesse detto niente? Oggi poi su questo non siamo per nulla aiutati, anzi finiamo per lasciarci influenzare, condizionare e cambiare dalle varie opinioni espresse nella televisione o nei giornali, senza accorgerci che si finisce per ritenere buono ciò che è male. Il nostro confronto con la parola di Dio, ad es., sull'amore, sul dono di sé, sul perdono, sull'amore ai nemici, sull'accoglienza del prossimo bisognoso... ci trasforma oppure ci lascia come tutti gli altri?

E' molto bello quanto l'apostolo Paolo proprio oggi nel testo della lettera ai Romani ci dice: "Vi esorto per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. Non conformatevi (cioè non diventate uguali) alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto". Non conformatevi, ma rinnovatevi: è un'indicazione molto chiara e un impegno molto concreto.

Dopo il rimprovero a Pietro Gesù allarga il discorso a tutti i discepoli. Un discorso conseguente e talmente chiaro, che si tratta di meditarlo e viverlo, con gesti, azioni, scelte concrete nella vita di ogni giorno. Ci sono tre atteggiamenti profondi: "rinnegare se stesso", che significa trovare il centro della propria vita in Dio e nel suo amore e non in noi stessi; "prendere la propria croce": cioè prontezza nell'affrontare le prove, nel sopportare le difficoltà e i sacrifici che si incontrano; "seguire Gesù": camminare dietro a Lui, seguendo il suo esempio e il suo insegnamento. Lui non deluderà mai: ogni sacrificio, ogni croce, ogni morte – per la sua grazia – diventerà vita e resurrezione.

Infine c'è il richiamo alla responsabilità che abbiamo nel costruire la nostra salvezza eterna. "Che cosa serve all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la sua anima?"

Chi vuol tenere la propria vita per sé, nel suo egoismo, la perderà; chi impiega e offre la propria vita, il proprio amore, le proprie possibilità e capacità per il Signore e per l'amore del prossimo, la realizza veramente, la salva su questa terra e per l'eternità.

Abbiamo bisogno anche noi della luce dello Spirito Santo perché ci ricordi queste cose, ci aiuti a capirle e soprattutto a viverle, con serenità ma con decisione.

 

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