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TESTO Convertitevi e credete al Vangelo

don Romeo Maggioni  

I Domenica di Quaresima (Anno B) (09/03/2003)

Vangelo: Mc 1,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,12-15

12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

La Chiesa ogni anno con gesto provocatorio apre la sua "primavera" di rinnovamento spirituale che conduce alla Pasqua imponendo le ceneri a quanti appunto vogliono "convertirsi e credere al vangelo". Le "ceneri" rievocano uno stile di austerità, essenzialità e coscienza di un pentimento che costituiscono la sostanza dell'esercizio pedagogico dei 40 giorni che preparano il credente alla notte pasquale dove ratificherà il suo battesimo.

E di battesimo e di conversione parla la meditazione biblica di questa prima domenica di quaresima.

1) IL BATTESIMO

Tutta la tradizione cristiana primitiva ha letto l'antico diluvio come una figura del battesimo cristiano dove – là come qui – una umanità viene ricreata dalla iniziativa misericordiosa di Dio che salva e promette definitiva alleanza col cosmo e con l'uomo. Il giuramento di Dio è per non più distruggere l'uomo peccatore – certamente immeritevole, ma non per questo non "creditore" ancora della misericordia del Dio fedele. Diceva sant'Agostino: "Dio, nell'eternità della sua misericordia ha accettato d'indebitarsi con noi proprio col debito del perdono!". E il segno posto a ratifica e memoria di tale promessa è l'arco luminoso di colori che vuol legare per sempre terra e cielo in un destino comune di vita e di gioia.

Dalla figura alla realtà: è la morte di Cristo a riconciliarci con Dio e a renderci partecipi della sua signoria su ogni male; signoria che egli esercita dalla "destra di Dio" per quanti "lo invocano con una buona coscienza", cioè nella fede. E il battesimo è lo strumento che immergendoci nella sua morte ci garantisce la partecipazione alla sua risurrezione. "Per mezzo del battesimo – scrive san Paolo - siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 6,4). Una vita nuova che prima che morale è "ontologica", cioè di nuova identità, come linfa' che fluisce nei tralci da una vite sana (cfr. Gv 15), che è Cristo. E' "lo Spirito del Figlio" a venire in noi per costituirci "figli nel Figlio", capaci di vivere da autentici figli di Dio. "Dio mandò il suo Figlio... perché ricevessimo la adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo, il quale grida: Abbà, padre!" (Gal 4,4-6).

A tanto ci chiama la Chiesa in quaresima: a prendere più coscienza della novità di vita ricevuta nel battesimo per giungere più maturi alla Veglia pasquale a ratificare le nostre promesse battesimali. Dice oggi il vangelo che Gesù si ritirò a pensare al suo battesimo – appena dopo averlo ricevuto al Giordano, là dove fu proclamato Figlio di Dio – "sospinto dallo Spirito nel deserto e vi rimase 40 giorni". E' una delle più antiche pedagogie della Chiesa questo esercizio della quaresima, cui non è lecito sottrarsi, nella docilità allo Spirito che anche oggi conduce la sua Sposa ad una costante conversione.

2) LA CONVERSIONE

Ecco la parola d'ordine: "Convertitevi e credete al vangelo". Convertirsi significa cambiare rotta, cambiare riferimenti, orientare diversamente speranze e sicurezze per la vita. Credete al vangelo, cioè ascoltate la novità, la bella notizia! Ma quale bella notizia si può mai attendere ancora in un mondo che sembra sazio, cioè autosufficiente e orgoglioso della propria autonoma secolarità; oppure disperato e rassegnato a non aspettarsi più niente di buono, a non credere a più nessuno, a non alzare più di tanto il tiro delle proprie aspettative? Il vangelo stimola un sussulto di coraggio e di speranza: coraggio per prender coscienza dei propri limiti (e deviazioni) e speranza che è possibile ancora qualcosa di diverso. Non per promessa di uomini, ma per iniziativa di Dio che ha preso a cuore una umanità destinata alla morte per sospingerla alla vita.

Perché appunto questa è la bella notizia, il fatto nuovo che risolleva il mondo: "Il Regno di Dio è vicino, è qui". La storia volta pagina, Dio entra nella vicenda umana e vi istaura una sua signoria. L'ultima parola non è la più morte ma la vita, non è più l'ingiustizia ma il giudizio, non più la menzogna ma la verità. Il bene e il male non è più misurato dalla prepotenza o dall'interesse soggettivo, ma dal riferimento ormai oggettivo a Dio, fondamento e giudice delle scelte degli uomini. Una risorsa gratuita di perdono e di vita è offerta all'uomo che si aggrappa dentro i naufragi di questo mondo all'arca di salvezza fatta dal legno della croce di Cristo! L'unico Signore ormai è quel Cristo "che salito al cielo ha ottenuto la sovranità sugli Angeli, i Principati e le Potenze" (I lett.); dove per principati e potenze si intendono i padroni del mondo di oggi, e le forme occulte del male (satana... e tutti i "malocchi" di cui la gente ingenua ha paura!) che sembrano condizionarci e dominarci tanto!

"Il tempo è compiuto". E' una parola teologicamente intensa. Significa che l'umanità e la sua storia hanno raggiunto il colmo, il loro compimento, la realizzazione delle loro più profonde aspettative; che non sono tecnologiche o informatiche... o che altro, ma il bisogno di vita che scavalchi la morte, e in un certo senso una vita piena.. come quella di Dio (cfr. Gen 3,5). Ebbene, questo è il fatto nuovo, questo è il Regno di Dio venuto tra noi: un uomo, un primo uomo, primogenito tra molti fratelli, non caso unico, Gesù di Nazaret, ha già raggiunto proprio come uomo e con il suo corpo risorto, quel posto "alla destra di Dio" (I lett.) che è l'immagine della appartenenza piena alla famiglia di Dio in Casa Trinità. Dove è andato a prepararci un posto.

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Quaresima, annuncio della bella notizia che rivoluziona il mondo, perché solo questa novità che va oltre ogni aspettativa può affascinare l'uomo serio alla ricerca di una speranza; e quindi convincerlo a "convertirsi"! Annunciamo il Regno per incantare l'uomo, altrimenti nessuno vorrà accogliere l'invito a "fare Quaresima"!

 

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