Itinerario di AVVENTO: Attendiamo il Salvatore con i profeti e... - Paoline

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Introduzione Proponiamo un itinerario di Avvento composto di riflessioni, preghiere e impegni all’insegna di quattro verbi che caratterizzano la liturgia di questo tempo: vigilare, costruire strade, rallegrarsi, essere tenda di Dio Il termine «Avvento» deriva dal verbo latino ad venio/vengo verso. Di qui «Adventus Domini, venuta del Signore». Nel tempo liturgico di Avvento, mentre facciamo memoria del Natale storico di Gesù, contempliamo la sua seconda venuta alla fine della storia. Nella prima venuta con l’incarnazione, la parola di Dio (Lògos), per opera dello Spirito Santo, è diventata persona umana, nel grembo di Maria che ha partorito Gesù. Nella seconda venuta Gesù glorioso ritornerà sulla terra per liberare l’umanità da ogni sofferenza e dalla morte. Nella liturgia viviamo i tempi che precedono la venuta definitiva del Signore. Vivremo le tappe di Avvento, lasciandoci guidare da quattro verbi che caratterizzano la liturgia: vigilare, costruire strade, rallegrarsi, essere tenda di Dio.

I di Avvento: VIGILARE

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate! (Mc 13,37). Se tu squarciassi i cieli e scendessi! (Is 63,19). I verbi «state attenti, vegliate, vigilare, vigilate» (Mc 13,35-37) ci orientano nel cammino di Avvento, per andare incontro al Signore che viene. Si veglia, se si attende qualcosa d’importante o Qualcuno che sta a cuore; si veglia per vedere cosa succede e per prendere decisioni responsabili. Si veglia per amore… Il profeta Isaia interpreta l’attesa ardente di salvezza del popolo con l’invocazione: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 53,19). Quando Dio squarcia i cieli, manda l’acqua che disseta la terra. Acqua che è la sua Parola. Dio ha squarciato i cieli in Gesù, Parola incarnata. Nel battesimo di Gesù «i cieli si sono squarciati» ed egli divenne fratello solidale con noi (Mc 1,9-11). I cieli si squarciano quando celebriamo l’Eucaristia. Nella Parola che ascoltiamo e nel Pane che mangiamo Gesù è presente fra noi, anche se non sempre lo riconosciamo. Di qui la vigilanza che vince la distrazione. I cristiani con fede e speranza pregano: «Maranà tha: Signore nostro, Gesù, vieni!» (Ap 22,17; 22,20; 1Cor 16,22). Preghiamo L. Dio, nostro Padre, che nel dono di Gesù hai squarciato i cieli per donarci l’acqua della tua Parola, T. sana il nostro udito perché, fra le mille voci che ci bombardano, riconosciamo la tua Parola che ci dona vita. L. Dio buono, nostro Padre, in Gesù ci hai arricchiti di ogni dono, T. accresci in noi il senso di responsabilità nell’uso del tempo, del denaro, del corpo e nella relazione con gli altri. © www.paoline.it


Impegno - Nella celebrazione eucaristica proclamerò con più convinzione l’acclamazione: «Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta».

II di Avvento: COSTRUIRE STRADE

Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore» (Is 40,3) Voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la strada del Signore» (Mc 1,3). Il profeta Isaia agli esiliati, che avevano costruito una strada per il re di Babilonia, annuncia che quella strada la percorreranno loro stessi per ritornare a casa. In tale ritorno il deserto diventa un giardino; la steppa fiorisce e la pace domina. Dio, che sembrava assente, è presente e crea una storia nuova. Il deserto è simbolo della persona che desidera Dio e lo cerca ma, forse, quando arriva, è stanca di aspettare e non lo riconosce. Giovanni Battista testimonia che la strada, che non fa stancare, è la purificazione del cuore dalle idolatrie. È una strada che si percorre con leggerezza, se si vive in semplicità e sobrietà. I cristiani, come i patriarchi, sono viandanti, ma conoscono la direzione del cammino, indicata dalla parola di Dio. Luca definisce i cristiani «quelli della Via» (At 18,25-26; 24,14.22) in quanto appartengono al Signore Gesù, Via sicura (Gv 14,6) che collega alla meta. Con le loro scelte costruiscono strade di pace e tolgono gli ostacoli che rallentano il cammino sulle vie del Signore. Preghiamo L. Signore, tu ci inviti ad appianare le strade della nostra vita, cioè a migliorare i nostri comportamenti, T. fa’ che abbassiamo la superbia del cuore che provoca divisioni e frena il cammino verso di te, L. Signore, il tuo Figlio Gesù, si è definito la Via sicura che ci conduce a te T. fa’ che, rimanendo sulle sue orme, costruiamo la via dell’amore (1Cor 13,1). Impegno - Individuo l’ostacolo che devo eliminare dalla mia vita, per favorire l’incontro con gli altri e aspettare insieme e con gioia il Signore che viene.

III di Avvento RALLEGRARSI

Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri (Is 61,1). State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie (1Ts 5,16-18). È la domenica della gioia. «Rallegratevi» è la prima parola dell’antifona d’ingresso. La gioia appartiene all’attesa del credente. La parola «Vangelo» significa «annuncio che porta gioia». Il Signore ci vuole gioiosi, quando egli arriva fa saltare di gioia. © © © www.paoline.it www.paoline.it www.paoline.it


Preghiamo L. Signore, nostro Padre, tu sei il Dio che sovverte il male, T. donaci di accogliere la lieta notizia che tu doni la vita e rinfranchi il cuore. L. Signore, Dio di benevolenza, che fai germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli, T. donaci di annunciare la certezza che, nel tuo Figlio Gesù, ti prendi cura dei bisognosi, facendoli cantare di gioia. Impegno - Ringrazio Dio per le persone buone che incontro, per i gesti di solidarietà che vedo, per i profeti che, oggi, annunciano il suo amore. Mi impegno in gesti che donano gioia.

IV di Avvento: ESSERE «TENDA» DI DIO

«Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò, perché abiti in casa sua… Il Signore ti annuncia che farà a te una casa» (2Sam 7,10-11; cfr. Lc 1,26-27). Dio al re Davide, che vuole costruirgli una «casa/tempio», fa sapere che desidera essere riconosciuto come colui che vive in mezzo al popolo. Maria diverrà, poi, la tenda di Dio, da dove uscirà la lieta notizia che, in Gesù, Dio salva. Ogni credente è chiamato ad essere «tenda» dove Dio, attraverso il sì della fede, abita. Preghiamo L. Signore, a noi, che pensiamo di fare grandi cose per te, dici che senza di te non possiamo fare nulla, T. concedici di testimoniare con la nostra vita che, per la fede, tu vivi in noi. L. Signore, ci chiedi di accogliere la nostra fragilità per rivestirla della tua ricchezza, T. donaci di venire a te con il cuore libero, perché tu possa riempirlo della tua grazia. Impegno - Chiedo a Maria di indicarmi come rendere il mio cuore libero per ricevere Gesù e divenire la sua casa.

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Testo di Filippa Castronovo, in Catechisti Parrocchiali 7, novembre 2014

L’inviato di Dio ha il compito di sanare le ferite provocate dall’ingiustizia, portare il lieto annunzio ai poveri, fasciare le piaghe, proclamare la libertà agli schiavi… Dio, in questo programma, si mostra sovversivo perché concede «una sanatoria» ai poveri che, da soli, non potrebbero liberarsi dalla sofferenza. Gesù a Cafarnao si presenterà con questo stesso programma (Lc 4,16-19), insistendo sul dono della misericordia. La gente lo rifiuta; Giovanni Battista, invece, lo riconosce più grande di lui. Maria, nel Magnificat, canta il modo sovversivo di Dio che sorprende i prepotenti e fa gioire i socialmente deboli: «Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi».


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